La cabina di regia sul Recovery Fund “è una struttura che pensa a moltiplicare le poltrone ma non dà una mano ai disoccupati e alle persone che soffrono”
Roma – Non c’è pace per il Governo Conte. La maggioranza non fa in tempo a trovare l’intesa da una parte che si sfalda dall’altra. I Cinque Stelle intravedono un punto di caduta della lunga discussione sul MES in una risoluzione di compromesso. “Questa è la nostra linea rossa”, dice Barbara Lezzi, una delle senatrici dissidenti. E Luigi Di Maio ci mette il cappello. Ma negli stessi minuti fibrilla il lato di centro della coalizione di governo, con Matteo Renzi che minaccia apertamente la crisi se conte non tornerà indietro.
Ci sarà la rottura tra Italia viva e il Governo? “Spero proprio di no, ma temo di sì”, risponde il leader di Italia Viva al Tg2, e invita Conte a “non insistere su una misura che sostituisce il governo con una task force e il parlamento con una diretta Facebook”. La cabina di regia sul Recovery Fund “è una struttura che pensa a moltiplicare le poltrone ma non da’ una mano ai disoccupati e alle persone che soffrono. Se le cose rimangono come sono voteremo contro”. “Siamo pronti a fare la nostra parte ma non ci siederemo mai a un tavolo in cui la torta da 200 miliardi è pensata per i consulenti romani e non per i cittadini italiani”, dice Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva aggiunge: “Noi abbiamo mandato a casa Salvini per non dargli i pieni poteri. Ma non è che i pieni poteri li diamo a Conte”. Quanto al MES, Renzi aggiunge: “Voglio che ci siano più soldi per la sanità anche col MES”.
Agenzia DIRE – www.dire.it