“La riforma del Meccanismo europeo di stabilità approvata dall’Eurogruppo rappresenta una grave e concreta minaccia per gli interessi nazionali. Con il via libera del Governo alla modifica del MES va in scena l’ulteriore voltafaccia dei pentastellati rispetto agli impegni presi con i cittadini italiani, un vero e proprio atto di sottomissione ai diktat dei paesi nordeuropei che in tal modo vedono consolidarsi la propria egemonia negoziale. La previsione di condizionalità peggiorative per gli Stati che non si attengono ai parametri del Patto di stabilità e il rafforzamento delle clausole di azione collettiva, voluto fortemente da Germania e Olanda, renderà più semplice l’imposizione di una massiccia ristrutturazione del debito da parte dei creditori con conseguenze potenzialmente devastanti già sperimentate dal popolo greco. Al termine della pandemia, infatti, con un debito pubblico al 160% del Pil, con il Fiscal compact di nuovo in vigore e la cessazione degli acquisti di titoli da parte della Banca Centrale Europea, il controllo preventivo delle Istituzioni comunitarie sulla sostenibilità del debito pubblico accentuerà il potere ricattatorio da parte dei commissari Ue con effetti sullo spread tali da compromettere la sovranità economica del nostro Paese. Mi auguro che il Parlamento dimostri coraggio rifiutando di ratificare l’ennesima riforma fondata sulla logica miope e fallimentare dell’austerity.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità approvata dall’Eurogruppo con il consenso del Governo italiano.