‘Ndrangheta, Torino: arrestato dalla Polizia uno dei principali fiancheggiatori di latitante calabrese

Gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito nei giorni scorsi una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P., su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia

‘Lo scorso 20 Novembre la Squadra Mobile di Torino ha arrestato A.S. (classe 78), ritenuto uno dei principali fiancheggiatori del latitante V.R., in esecuzione dell’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P., su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (P.M. dr. Valerio LONGI). V.R., appartenente alla ‘Ndrangheta calabrese radicata a Torino con la carica di “Vangelo”, in quanto inserito nella consorteria della famiglia CREA, reggente il “Crimine” di questo capoluogo, a seguito di un’articolata indagine della Squadra Mobile di Torino, con la collaborazione delle Forze di Polizia spagnole, veniva rintracciato e tratto in arresto il 10 Ottobre scorso, a Barcellona, in esecuzione di mandati di arresto europei. Nonostante una condanna in primo grado a 20 anni di reclusione per traffico di stupefacenti ed un processo attualmente in corso che lo vede imputato anche per usura aggravata dal metodo mafioso,  Vittorio Raso aveva continuato ad inviare dalla Spagna all’Italia svariati carichi di droga, a bordo di mezzi pesanti, grazie alla collaborazione di uomini di fiducia in entrambi i Paesi, tra i quali S.A., suo amico di lunga data.

Lo S., dipendente di un noto bar/ristorante ubicato in un centro commerciale, oltre a condurre in questo capoluogo un fiorente traffico di sostanze stupefacenti che acquistava dal R. (nel mese di Settembre ne aveva comperato una quantità pagata 68.000 euro in contanti), favoriva la latitanza del ricercato in Spagna, consentendogli addirittura di assumere la sua identità. Invero, all’atto dell’arresto, la polizia spagnola trovava nella disponibilità di R.V. la Carta d’Identità di Stano, da poco ottenuta presso il Comune di residenza, inviata dall’amico al latitante e sulla quale quest’ultimo aveva apposto la propria fotografia. Come noto, un errore della magistratura spagnola determinava la liberazione del R. dopo soli 3 giorni dalla sua cattura e, quantunque le ricerche venissero immediatamente riattivate, il malvivente risulta tuttora irreperibile.

Tale imprevedibile circostanza non ha comunque impedito di ricostruire la rete criminale che aveva sino ad allora sostenuto R. e gli aveva permesso di far prosperare le sue attività illecite. La sera stessa dell’arresto del latitante, infatti, la Squadra Mobile eseguiva il fermo del suo braccio destro, il cinquantottenne D.DO., che aveva il compito di ricevere lo stupefacente in arrivo su mezzi pesanti dalla Spagna, distribuirlo ai vari clienti e recuperare gli ingenti corrispettivi in denaro contante da far pervenire al R. Nell’occasione del fermo, gli investigatori sequestravano, oltre a svariati chili di sostanza stupefacente, anche 360.000 euro in contanti, nonché armi con annesso numerosissimo munizionamento. A pochi giorni di distanza, inoltre, gli stessi investigatori sottoponevano a fermo anche il corriere spagnolo (classe 1978), ovvero l’autista abitualmente utilizzato da R. per condurre i camion carichi di droga dalla penisola iberica fino al magazzino gestito dal DO.. Le casse contenenti lo stupefacente venivano occultate tra bancali pieni di articoli di profumeria di fascia economica, apparentemente spediti in provincia di Torino da una ditta spagnola: tale stratagemma era stato congetturato per eludere i controlli delle FF.OO., anche nel caso di impiego delle unità cinofile.

L’autista spagnolo, nonostante R. fosse già stato arrestato ed ancora a disposizione delle Autorità iberiche, il 12 Ottobre scorso giungeva in Italia a bordo dello stesso mezzo pesante utilizzato in precedenza per il trasporto della droga; anche se in questa occasione non rinvenivano a bordo alcun materiale illecito, gli investigatori della Squadra Mobile davano esecuzione al decreto di fermo emesso dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia sulla base degli schiaccianti elementi di prova precedentemente raccolti. Con l’arresto in custodia cautelare di A.S., dopo i precedenti due fermi eseguiti a carico di DO. e del corriere spagnolo, dunque, un altro uomo di fiducia di R. finisce ristretto presso la Casa Circondariale di Torino, in cui si trovavano già rinchiusi anche altri suoi sodali, arrestati nel 2018, ovvero quando il malvivente decideva di fuggire all’estero per sottrarsi alla cattura, rendendosi latitante. (foto di repertorio)

fonte  — https://questure.poliziadistato.it/Torino/articolo/6885fc14c6f7764a553144358

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1