(DIRE) Roma, 26 Nov. – L’ipotesi della quarantena obbligatoria per chi torna dall’estero scoraggia i 2,1 milioni di italiani che lo scorso anno hanno trascorso almeno parte delle vacanze di Natale e Capodanno all’estero. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ in riferimento alle possibili misure imposte dalla necessita’ di contenere il contagio Covid. Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un provvedimento rilevante dal punto di vista sanitario ma importante anche dal punto di vista economico per la necessita’ di valorizzare le realta’ produttive nazionali in un momento di grave difficolta’ e pur tenendo conto delle limitazioni. In questo contesto va evidenziato – continua la Coldiretti – che i limiti alle vacanze sulla neve in Italia rischiano di avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull’intero indotto del turismo in montagna, dall’attivita’ dei rifugi alle malghe fino agli agriturismi gia’ duramente colpiti dal lockdown di primavera e dall’assenza dei turisti stranieri secondo Campagna Amica. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attivita’ di allevamento e coltivazione – sottolinea la Coldiretti – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento. La montagna e’ la destinazione privilegiata (38%) degli oltre 10 milioni di turisti di Natale e Capodanno che lo scorso anno hanno trascorso in media sei giorni fuori casa per una spesa complessiva di 4,1 miliardi di euro. A pagare il prezzo piu’ salato alle limitazioni – sottolinea la Coldiretti – sono le strutture impegnate nell’ alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir secondo l’analisi della Coldiretti con 1/3 della spesa destinata alla tavola. A preoccupare sono pero’ anche i vincoli a cenoni e pranzi in casa e fuori. La riduzione dei commensali e’ infatti destinata a provocare un taglio – sottolinea la Coldiretti – nei consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci spariti dalle tavole lo scorso anno solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno. Un Natale in famiglia per pochi significa infatti anche – continua la Coldiretti – maggiore sobrieta’ con meno brindisi ed una netta riduzione delle portate senza contare i tanti italiani, spesso anziani, che saranno costretti a trascorrerlo da soli. Il Natale senza pranzi e cenoni rischia infatti di far saltare il posto a tavola ad 1 italiano su 3 in una situazione in cui lo scorso anno la tavolata media per gli appuntamenti di fine anno degli italiani era composta di ben 9 persone, secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’. Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nell’intero 2020 – conclude Coldiretti – fanno segnare un crollo storico del 12% con una perdita secca di 30 miliardi di euro, raggiungendo il valore minimo degli ultimi 10 anni. (Vid/ Dire) 09:59 26-11-20