ROMA – Un braccialetto che suona se le distanze di sicurezza sul luogo di lavoro non vengono rispettate e che, in caso di contagio, ricostruisce la catena dei contatti. Ecco l’obiettivo di Dist-i, un braccialetto high-tech ideato da un pool di ingegneri italiani esperti di elettronica di precisione. Mix di plastica e silicone, di colore nero, Dist-i vibra, suona e si illumina solo se necessario, per garantire la sicurezza di chi lo indossa. In pratica agisce come uno scudo protettivo invisibile, riducendo il rischio di contagio e tutelando quindi imprese e lavoratori dal rischio di focolai aziendali.
Il braccialetto è davvero facile da usare – plug & play (no app, smartphone, device o software) – ed è estremamente preciso grazie alla tecnologia Bluetooth5.1. Rispetta in pieno la privacy di tutti, ma può trasformarsi in un alleato fondamentale in caso di necessità: consente di ricostruire la catena di contatti in caso di contagio, ma senza tracciare la posizione GPS (maggiori info su dist-i.com). L’obiettivo del progetto è molto chiaro: garantire il corretto distanziamento e ricostruire la catena di contatti, per contribuire a ridurre il rischio di contagio da Covid-19, rispondendo in maniera flessibile alle esigenze di aziende e lavoratori (è in grado di percepire un altro utente fino a 5 metri, sia indoor che outdoor); migliorare la consapevolezza dei lavoratori sulle procedure di sicurezza e tutelare la continuità operativa dell’azienda riducendo il rischio di stop a causa dei troppi contagi. “Dist-i è uno smart band semplicissimo da usare che in maniera scientifica calcola la distanza tra le persone che lo indossano avvisandole ogni qual volta si stiano avvicinando eccessivamente, il tutto senza bisogno di altri device, infrastruttura e nel pieno rispetto della privacy”, spiega Paolo Ingrassia, esperto di marketing e comunicazione, membro dei Giovani imprenditori di Confindustria, tra i fondatori della start-up italiana produttrice del dispositivo tecnologico.