Gattonero Onlus: “Certi comportamenti umani sono davvero incomprensibili oltre che ingiustificabili”

Caro Direttore,

per noi del Gattonero Onlus certi comportamenti umani sono davvero incomprensibili oltre che ingiustificabili. Mentre gli animali si fanno capire benissimo anche senza il dono della parola ci sono azioni umane che nessuna App di traduzione inventata finora riuscirebbe a spiegare. Nel prenderci cura delle colonie feline facciamo di tutto per non creare problemi ai cittadini, poniamo la massima cura nel mantenere igiene e pulizia dei luoghi. Ben sapendo che la sola presenza dei gatti provoca fastidio proviamo in ogni modo ad andare incontro alle altrui esigenze, a metterci nei panni del nostro prossimo che cerchiamo di disturbare sempre il meno possibile nello svolgimento del servizio volontario di tutela delle colonie feline di cui siamo responsabili (come riconosciuto dall’ASL ai sensi della legge 281/91, della Legge Regionale 41/90 e della Legge Regionale 4/2000). In certi casi però ci riesce proprio difficile capire questo accanimento ingiustificato contro dei poveri animali che hanno l’unica colpa di essere nati perchè le autorità competenti in questa città non hanno mai adempiuto ai loro compiti, provvedendo alla sterilizzazione periodica dei randagi. A Reggio Calabria le strutture pubbliche in ogni loro forma sono totalmente assenti nei confronti dei randagi e dei volontari animalisti, che cercano di supplire alle loro mancanze. Gli unici che cercano di combattere il randagismo siamo noi volontari, che da anni, a nostre spese, senza alcun sostegno pubblico, provvediamo a sfamare e sterilizzare fin dove riusciamo i gatti presenti nelle colonie di nostra competenza. Eppure in questi giorni siamo arrivati al paradosso. Oltre a dover combattere contro l’insensibilità e la cattiveria di molti cittadini che trattano i poveri randagi come spazzatura o esseri pestilenziali da massacrare in ogni modo, siamo ostacolati anche da coloro la cui missione dovrebbe essere quella di predicare e praticare l’amore verso tutti gli esseri viventi. Proprio in coincidenza con i giorni di commemorazione dei santi e dei defunti, nel momento in cui dovremmo sentirci più vicini a Dio, quando più forti dovrebbero levarsi al cielo le preghiere di tutti per la salvezza di questo mondo terreno così imperfetto e pieno d’odio, ci è arrivato un messaggio forte e chiaro da parte di un’autorità religiosa, che ci diffida dal somministrare cibo agli animali in quanto fonte di sporcizia!

Al Cimitero di Condera, dove da anni sfamiamo una colonia felina regolarmente registrata, il Priore della Congrega di Santa Lucia ci segnala che è vietato introdurre cibo per gli animali. Ma perchè? Per quale motivo superiore che a noi sfugge, proprio in un luogo di per sè triste e malinconico, dove la morte impera, dove lapidi e cemento soffocano quel poco verde che a fatica cerca di resistere e cumuli di spazzatura troneggiano qua e là lungo i viali e fra le cappelle, noi chiediamo perchè sia così pericoloso per l’igiene mantenere in un angolino delle ciotole che vengono da noi pulite ogni giorno per sfamare quelle povere anime con la coda che la cattiveria umana ha abbandonato e che regalano affetto a chiunque si avvicini, alleggerendo la gravità dei pensieri e strappando un sorriso per sfumare la tristezza di chi percorre mestamente quei viali per ritrovare un affetto perduto.

Eppure sfogliando il Catechismo della Chiesa Cattolica al capoverso 2416 si legge: “Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della sua provvida cura. Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro.”. Questo abbiamo appreso da bimbi frequentando il catechismo, questo principio abbiamo fatto nostro e in base ad esso conduciamo le nostre vite. E ci sembra di ricordare che ciò professò con ogni mezzo anche un santo piuttosto importante, il nostro patrono d’Italia San Francesco d’Assisi, lui che chiamava fratello un lupo e cantava “Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature…”. Dunque perchè, Signor Priore, perchè tanto fastidio, tanto astio, tanta insistenza per far sparire l’unica fonte di sostegno per questi poveri innocenti figli di Dio? Sono anni che alcuni zelanti cittadini membri della Sua Congrega contrastano in ogni modo il nostro operato, ci invitano a spostare quelle ciotole sempre più in là, laggiù o ancora oltre, dietro l’angolo, sotto la scala, in un punto sempre più remoto dove i benpensanti e gli ipocriti non possano vederlo, sono anni che cercate con ogni mezzo di annullare i nostri sforzi per sfamare questi animali che sono davvero molto meno ingombranti dei visitatori umani e delle anime dei defunti che lì giacciono. Non danno nessun fastidio questi gatti, si affacciano timidamente qua e là pronti a regalare affetto a chi offre loro una carezza e cercano di rendersi invisibili non appena sentono di essere sgraditi.

Cosa c’è che vi da tanto fastidio, cari fratelli e sorelle della Congrega, nell’inconsistente presenza di qualche micio fra le lapidi? Forse vi da noia proprio il loro portare un soffio di vita dove tutto è morte? Forse perchè qualcuno di voi ha il cuore e la mente così chiusi e inariditi da non voler accettare il fatto che vita e morte sono sorelle divise da un soffio divino? Forse perchè si pretende di avere l’esclusività, ritenendosi unici custodi della morte e della preghiera? Avete dimenticato che ogni essere vivente è capace di pregare e lodare Dio a suo modo? Dove l’avete relegata la pietas, la carità, la speranza, l’amore, quelle virtù che ogni buon cristiano dovrebbe professare in ogni gesto della vita quotidiana? In quale angolo del cuore le avete sepolte da tempo immemore?

Noi del Gattonero vi invitiamo ad aprire gli occhi ed il cuore all’amore verso tutte le creature, perchè tutte le creature sono figlie di Dio ed hanno amore da offrire. Impariamo da Madre Teresa di Calcutta: “Perchè amare gli animali? Perchè ti danno tutto senza chiedere niente. (…) Perchè non comprano l’amore, semplicemente lo aspettano e perchè sono nostri compagni, eterni amici, che niente potrà separare. Perchè sono vivi. (…) Se imparassimo ad amarli come meritano, saremmo molto vicini a Dio.”

Ci teniamo a ringraziare quei cittadini che hanno cercato di difendere il nostro operato presso la Congrega e si sono schierati dalla parte dei gatti esprimendo a penna sullo stesso cartello del Priore il loro disappunto per questa diffida e aggiungendo altri messaggi scritti su pezzi di cartone, che invitano a riflettere sul messaggio di Cristo. Ci auguriamo con tutto il cuore che il Priore e tutta la Congrega si rendano conto che non siamo noi volontari nè i gatti ad insozzare il Cimitero, bensì l’incuria e la maleducazione di alcuni umani. Noi che frequentiamo quasi ogni giorno il Cimitero facciamo di tutto per mantenere pulito e in ordine il luogo dove i gatti vengono a mangiare e non lasciamo tracce del nostro passaggio. E i gatti sono ancora più puliti di noi. Sarebbe dunque opportuno che gli umani prestassero maggiore attenzione alla pulizia ed al decoro del luogo allargando lo sguardo oltre le ciotole dei gatti, verso i sacchi di spazzatura ammucchiati ovunque dentro e fuori dal Cimitero, verso la sporcizia sparsa fra cappelle e lapidi dai bipedi e non dai quadrupedi. “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” Mahatma Gandhi.

Per il Gattonero-Onlus, Stefania Zoccali

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