“È un momento difficile per tutto il Paese, la gente ha paura, è stanca e preoccupata ma dobbiamo resistere. Solo rispettando le tre regole fondamentali, distanze sociali, indossare la mascherina e igienizzarsi le mani, possiamo sconfiggere il Coronavirus”. Gli attori reggini Peppe Piromalli e Gennaro Calabrese stemperano i toni delle accese manifestazioni nelle piazze italiane del comparto artistico e non solo, e dalla riva dello Stretto, lanciano un messaggio di speranza per continuare tutti insieme la battaglia contro la pandemia che ha messo in ginocchio un Paese. “Siamo preoccupati ma fiduciosi che questa grave crisi sanitaria, economica e sociale sia sconfitta. Ci vuole ancora un po’ di tempo e, soprattutto, dobbiamo tutti rispettare le normative ed essere responsabili – afferma il direttore artistico dell’Officina dell’arte Piromalli -. Tutelare la salute e il lavoro dei cittadini è un dovere che lo Stato deve garantire al suo popolo ma non dobbiamo lasciare che la rabbia, la paura e la delusione di una nuova chiusura prenda il sopravvento sul raziocinio. Dobbiamo fare un ulteriore sforzo, accettare le disposizioni del nuovo DPCM del Governo per mettere all’angolo definitivamente un virus che ci ha tolto la nostra quotidianità, il nostro lavoro, i nostri affetti, la possibilità di abbracciarci”.
DPCM, gli attori Piromalli e Calabrese: “Non mandiamo in fumo i sacrifici fatti sino ad oggi”
L’attore e numero uno dell’Oda aveva già programmato la nuova stagione artistica al “Cilea”, sarebbe dovuta partire a Gennaio 2021 ma “per il momento è rimandata anche se, continueremo a pianificare e a mettere in campo idee da realizzare appena riapriranno i teatri”. Il comico e imitatore Calabrese sa bene che “un nuovo lockdown sarà un’ulteriore batosta per il mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport, del mondo imprenditoriale ma dobbiamo resistere e continuare ad essere coscienziosi per non mandare in fumo tutti i sacrifici fatti sino ad oggi”. “Non è semplice in questo particolare momento storico, conciliare il diritto al lavoro con il diritto alla salute ma non possiamo eliminare questo terribile virus continuando a fare resistenza o a non indossare i dispositivi di protezione – continua Calabrese -. Io come tanti altri colleghi vivo di arte, di teatro, di spettacoli e mi manca il calore e il contatto con il mio pubblico ma credo che sia necessario adesso, fermarci per salvarci, salvare i nostri cari da questo virulento virus. Comprendo la protesta di tutti i professionisti e le difficoltà di un Governo che nell’immaginario collettivo, dovrebbe fare sempre meglio, ma dobbiamo stare attenti e rispettare le disposizioni. Io sfrutterò questo periodo per studiare, scrivere nuovi spettacoli, migliorarmi nell’attesa di poter nuovamente calcare il palco. Facciamo tutti un altro piccolo sforzo per poter tornare a vivere serenamente, riaprire i nostri splendidi teatri e regalare finalmente un po’ di serenità”.