1-2-3-4 Ottobre 2020 Teatro L’arciliuto, piazza di Montevecchio 5, Roma
Frida è una di noi. Siamo tutte Frida. Donne sofferenti, donne inquiete, donne tradite, donne traditrici, donne devote, donne indecise, donne artiste, donne con un fuoco dentro che non si sa come farlo uscire per non sentirsi bruciare dentro. Frida è stata. Frida è. Frida sarà. Lo spettacolo, in scena dall’1 al 4 ottobre presso il Teatro L’Arciliuto in piazza di Montevecchio 5 a Roma, si propone di ridare voce alla celebre pittrice messicana Frida Khalo. Sul palco la bravissima Rosanna Fedele, interprete ed autrice appassionata ed autentica in questa perfomance imperdibile. L’attenzione è focalizzata sulla sofferenza della donna nei suoi ultimi momenti di vita: ultimi momenti nei quali Frida ripercorre le vicende più significative della propria esistenza. E’ un modo per dar voce a tutte le donne vittime di sofferenze fisiche, psicologiche e interiori, con uno sguardo attento verso l’artista e alla sua produzione solo come conseguenza e mezzo per esprimere il dolore di una vita. L’essenziale quanto simbolica scenografia di “Siamo tutte Frida”, a cura di Alessandro Baronio, riscopre il lato intimo dell’artista, al di là del suo essere, ai nostri giorni, icona di stile. I testi, che ripercorrono i patimenti di Frida Khalo, nello spettacolo sono liberamente tratti dal libro “Viva la vida!” scritto da Pino Cacucci. Nello spettacolo, la cui regia è affidata a Andrés Rafael Zabala, l’attrice si prodiga in performance pittoriche estemporanee guidate dal sentimento generato dalle parole di Frida, dal pathos che muove la mano di un’artista in relazione alle sensazioni che sta provando. Ma non solo: lo spettacolo propone una colonna sonora fatta di canzoni scritte e composte da Rosanna Fedele, suonate e cantate dal vivo. I brani, che come in un musical, danno voce a pensieri nascosti, sono arrangiati ed eseguiti dal vivo al pianoforte da Paolo Bernardi. “Siamo tutte Frida” è un piccolo omaggio a Frida Khalo, alla sua storia. Per non dimenticarla, e con lei, non dimenticare tutte le donne che soffrono: con il corpo, e con il cuore; spesso, troppo spesso, fino a trovare, o a cercare nella morte, l’unico sollievo possibile.
Foto Federica Rinaudo Press