I chirurghi delle cliniche universitarie Saint-Luc hanno riparato l’osso tibiale di un bambino di 5 anni con l’impianto di un innesto osseo di 18 cm. Si tratta di una prima mondiale nel campo della chirurgia ortopedica
Il bambino ha una mancata unione congenita della tibia, una malattia rara e invalidante che impedisce la guarigione da una tibia rotta. I chirurghi delle cliniche Saint-Luc hanno quindi utilizzato la tecnologia dello spin-off UCLouvain Novadip Biosciences per innestare il giovane paziente con un impianto di tessuto 3D di oltre 18 cm³. “L’innesto, che potrebbe essere paragonato a una sorta di plastilina, viene impiantato direttamente nella frattura non cicatrizzante”, precisa l’università. “Un anno dopo l’impianto, i risultati mostrano un rimodellamento osseo sufficiente per consentire al paziente di camminare senza dolore e senza apparente recidiva della malattia”.Oggi, a due anni dall’operazione, il bambino cammina normalmente, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Questa “terapia cellulare tridimensionale” sta mostrando risultati molto promettenti per il trattamento di rari disturbi ortopedici pediatrici, afferma l’università. Novadip si propone di trovare nuove soluzioni per la ricostruzione del tessuto osseo nei pazienti per i quali non è previsto alcun trattamento. Gli scienziati si concentrano sulla guarigione dei tessuti danneggiati ripristinandone la naturale fisiologia.
Comunicato Stampa Sportello dei Diritti