Ripepi (FdI): Raccogliere il tesoro che viene dal mare; presentata l’idea progettuale del porto turistico di Reggio

Massimo Ripepi e Fratelli d’Italia da anni sostengono la creazione di una rete di porti turistici per le barche da diporto e l’approdo delle navi da crociera. Il primo passo da fare per l’incremento di altre infrastrutture strategiche è raccogliere “il tesoro dal mare”; si perché lo stretto di Reggio Calabria e Messina è l’autostrada del mare più trafficata del mondo, mancano però i porti per raccogliere questa grande ricchezza che ci passeggia davanti agli occhi. Al centro di questa idea di sviluppo è fondamentale il rilancio dell’aeroporto dello stretto che deve diventare strategico per servire l’utenza di due città metropolitane. Insomma è arrivato il momento di sostenere “la battaglia delle battaglie” e non consentire più a chi, fino ad oggi, ha fatto solo il passacarte di affossare la nostra città. Con queste parole Massimo Ripepi sostiene l’idea progettuale dell’architetto Altomonte, che sposa perfettamente l’idea di sviluppo di un centro destra che guarda lontano. Una destra che proviene da esperienze diverse, ma che trova il suo punto d’incontro nella consapevolezza che la politica non può più essere sorda e miope, come lo è stata negli ultimi sei anni con Falcomatà al comando. In piena sinergia all’idea di porto turistico realizzato al centro della città il progetto Mediterranean Life, sostenuto da un imprenditore illuminato come Pino Falduto, frutto di professionisti giovani e innovativi, parte da un sogno: collegare terra e mare secondo un gioco di sottili e affascinanti equilibri che potrebbero rilanciare la città riportandola alla sua antica vocazione turistica e culturale. E’ tempo, quindi, di prendere in mano le sorti della città e nelle convinzioni della destra e di quella parte sana della cittadinanza che guarda al futuro, si inserisce perfettamente anche la figura manageriale di Nino Minicuci. Uomo chiave, che portandosi dietro l’esperienza genovese, può davvero contribuire a ridare lustro alla nostra città. Nel progetto di Altomonte c’è molto di più di un porto turistico; dal centro commerciale alla terrazza panoramica, sala teatro, campi da tennis, dagli alberghi agli appartamenti turistici affacciati sul mare, dal centro fitness alle piscine olimpioniche. Tutto questo però si costruisce con un serio impegno quotidiano sul campo e non “pettinandosi i capelli” come ha fatto Falcomatà fino ad oggi. Ne sono convinti tanto il candidato sindaco Minicuci quanto l’assessore regionale Orsomarso. Nino Minicuci approva e sostiene il progetto di Altomonte, le cui caratteristiche lo inseriscono a pieno titolo nella progettualità del centro destra unito. Le idee di professionisti con una mente ampia e programmatica garantiscono alla città investimento di stampo internazionale e un’attenzione anche da parte dell’Europa. Per questo motivo in primis la presidente Jole Santelli, così come aveva promesso, deve mettere nelle nostre mani quelle funzioni che consentano alla Città metropolitana di muoversi a favore della cittadinanza reggina. Non c’è futuro per l’intero paese, se le città del Sud vengono affossate, abbandonate a sé stesse e lasciate in balia dell’improvvisazione. L’assessore Orsomarso approvando ulteriormente il programma, ribadisce che Minicuci è l’uomo giusto per Reggio Calabria, un professionista della pubblica amministrazione che può guarire una città molto malata. Noi siamo di passaggio, ma le città sono eterne e forse potremo lasciare dietro di noi una traccia indelebile per le nuove generazioni e facendo di Reggio, ancora una volta, la città che non molla mai, anche sostenendo i progetti dei privati. Siamo al rush finale della tornata elettorale, ed è per questo, conclude Neri presente alla conferenza, che ci aspettiamo di avere la vittoria al primo turno. Noi puntiamo su cavalli certi, non solo uomini di valore e qualità, ma soprattutto progetti e idee fra le migliori, che possono portare l’elettorato medio ad una sana riflessione. Perché non dare un’occasione ad un’offerta politica nuova e finalmente lontana da vecchie logiche di partito? A noi la scelta.

 Massimo Ripepi

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