Le Muse a Staiti in occasione del Bicentenario del riconoscimento della lingua dei Greci di Calabria

Domenica 6 settembre l’Associazione Culturale Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere, sarà parte attiva a Staiti, in occasione del bicentenario del riconoscimento della Lingua dei Greci di Calabria.

Il sindaco di Staiti Giovanna Pellicanò con i protagonisti lo scorso anno

Alle 16.00, a Santa Maria Tridetti, si terrà la celebrazione della funzione religiosa dell’Artoclasia a cura del Protopresviteros Ilias Iaria. L’Artoclasia (divisione del pane) è una akoluthia che consiste nella benedizione di cinque pani, che vengono successivamente distribuiti, di grano, olio e vino. Propriamente è collocata all’interno dell’Esperinos (l’officiatura è riportata dallo Ieratikon), ed è celebrata alla vigilia della festa del Santo Patrono della località o, come avviene nella chiesa di S. Atanasio in Roma, nei vespri della festa del santo titolare il 2 maggio di ogni anno. Nel mondo ortodosso ne viene richiesta talvolta la celebrazione per celebrare ricorrenze od avvenimenti di carattere personale o familiare. Un vero e proprio evento ricorda il presidente Giuseppe Livoti, una rito suggestivo che attesta e dimostra la passione e l’attenzione da parte del primo cittadino sindaco Giovanna Pellicanò e del presidente del consiglio comunale, Leone Campanella per una la celebrazione che si svolge all’interno del Vespro.  Successivamente alle ore 17,30 si terrà la presentazione del testo “La diocesi di Bova dalle origini al 1986” – (Rubettino Editore) di Antonio Chilà, bovese, giornalista professionista, ex Capo Redattore de L’Osservatore Romano, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e della Società Internazionale di Studi Francescani in Assisi che ha collaborato alla rivista «Africana», dell’Associazione di Studi Extraeuropei-ASE. Autore dell’intervento “Suppliche alla Santa Sede contro l’abolizione della Diocesi di Bova o l’aggregazione ad altre”, pubblicato nel libro Bova. Storia di una Comunità Greca di Calabria, Apodiafazzi, Bova 2010, e, insieme ad altri, del volume Carpeaux e la Palombella (Aletti 2015 2 ), biografia del famoso scultore francese; per la «Rivista Storica Calabrese» (2018), ha scritto “La diocesi di Bova e i suoi Vescovi”. Ha vinto il Premio Giornalistico FAO 1987 per gli articoli dedicati alle problematiche africane e all’aiuto fornito dalle Organizzazioni internazionali allo sviluppo del Continente nero.

Oltre al saluto delle istituzioni civili, religiose ed istituzionale tra il relatori anche il presidente Muse prof. Giuseppe Livoti, il quale traccerà le linee guida del corposo lavoro del noto giornalista, lavoro di ricerca decennale che arricchisce il panorama sulla cronotassi della diocesi di Bova.

Le Muse da sempre legati ai luoghi, alle memorie, non potevano non supportare o meglio patrocinare questo rito bizantino presso Santa Maria di Tridetti, un luogo suggestivo, non solo per il ritorno del rito in se, ma, per l’ennesimo evento che valorizza una delle architetture identitarie costruita, probabilmente, dopo l’occupazione normanna in Calabria con influenze bizantine. Un monumento salvato dalle intemperie e da vandalismi che, ancora, nonostante la mancanza di una copertura adeguata, mantiene inalterato il suo fascino storico e religioso.

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