Ancona. Si tuffa in mare per eludere i controlli. Salvato dagli agenti cittadino irregolare

Nel corso della giornata del 13 Agosto, il Porto di Ancona è stato interessato da una importante operazione di soccorso. E’ successo che nel corso dello sbarco dei passeggeri della nave proveniente dalla Grecia, Personale della Polizia di Stato operante in porto, si attivasse per salvare la vita ad un cittadino Afgano, irregolare, che per eludere i controlli di frontiera, si era tuffato in mare dalla nave, durante le manovre di accosto. Durante i controlli a campione svolti nei confronti dei passeggeri e mezzi sbracanti sul territorio nazionale, personale dipendente notava nel parabordi agganciato alla banchina di accosto della nave, una figura umana. Si attivava, pertanto, per appurare quanto stesse accadendo e, di fatti, riscontrava la presenza di un ragazzo ventiduenne, di dichiarata cittadinanza afgana, accasciato, sorretto dal parabordi a filo d’acqua, privo di forze.

Gli operatori di Polizia si adoperavano per recuperare in sicurezza il soggetto ed ordinavano al comando-nave di spegnere immediatamente i motori e di alzare il portellone in modo da riuscire a recuperare il ragazzo in sicurezza. Dalla ricostruzione della dinamica, dopo essersi tuffato in acqua, il giovane, aveva nuotato fino a raggiungere la parte posteriore della nave, laddove sono collocate le eliche del motore e da lì si era nascosto poi nel parabordi, col rischio di cadere in acqua e finire tranciato dalle eliche dei motori stessi senza che nessuno potesse venire a conoscenza della eventuale tragedia. Personale dipendente, quindi si adoperava per tirarlo materialmente al di fuori dello specchio acqueo, calandosi sul parabordi e dopo averlo afferrato per un braccio, lo metteva in salvo sulla banchina tra la curiosità dei viaggiatori in transito. Veniva allertato immediatamente il servizio di Pronto Soccorso per essere trasportato in Ospedale. Dopo essere stato identificato dalla Polizia di Frontiera, il soggetto richiedeva Protezione Internazionale e, pertanto, veniva affidato alla locale Prefettura per essere collocato in idonea struttura ed essere sottoposto al protocollo previsto dalla normativa italiana anti co-vid19.

 

fonte  –  https://questure.poliziadistato.it/Ancona/articolo/11205f3a873b16ae4768048954

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