Nelle prime ore della mattina di Giovedì 23 Luglio, nel Comune di Taurianova, personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Cittanova, coadiuvato da pattuglie dei Commissariati di Gioia Tauro, Polistena e Taurianova, al termine di lunghe e complesse attività investigative, ha dato esecuzione a quattro ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, nell’ambito dell’operazione “Shotgun”, emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, nei confronti di altrettanti soggetti, tutti indagati per il reato previsto dagli artt. 110 c.p., 378 co. 1 e 2 c.p., 416 bis.1. c.p. (favoreggiamento personale dell’ex latitante S. G., aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa di cui lo S. è ritenuto elemento di vertice).
Le indagini, svolte dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Cittanova in collaborazione con la Squadra Mobile di Reggio Calabria e coordinate dal Procuratore Aggiunto dr. Calogero Gaetano PACI e dal Sostituto Procuratore dott.ssa Giulia PANTANO della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore dr. Giovanni BOMBARDIERI, sono iniziate in data 13.12.2017, all’indomani dell’operazione “Terramara-Closed”, allorquando S. G. cl. ‘68 si sottrasse all’esecuzione del relativo provvedimento cautelare. Le certosine indagini poste in essere dagli inquirenti, svolte con metodi investigativi tradizionali e con il supporto di strumenti tecnologici, hanno consentito oggi, alle prime ore dell’alba, di fare scattare le manette ai polsi, nei confronti di: F. A., nato a Taurianova (RC) il 4.11.1972; R. G., nato ad Anoia (RC) il 6.2.1961; S. G., nato ad Oppido Mamertina (RC) il 4.12.1990; e S. G., nato ad Oppido Mamertina (RC) il 13.6.1991.
In particolare, gli elementi investigativi acquisiti tra il 12.12.2017, data in cui S. G. cl. ’68 riuscì a fuggire alla cattura, ed il 7.6.2018 giorno del suo arresto, hanno consentito di riscostruire la rete di favoreggiatori che lo aiutarono a sottrarsi all’esecuzione del provvedimento cautelare pendente su di lui. In quella data, infatti, alle ore 16.00 circa, S. G. si presentò – accompagnato dai suoi parenti – al pronto soccorso di Polistena (RC) per ricevere cure mediche in quanto accusava problemi respiratori. A causa delle note patologie di cui era affetto il ricercato e grazie al costante monitoraggio delle attività tecniche poste in essere, gli investigatori erano in grado di accorgersi della presenza del ricercato presso il nosocomio di Polistena. Infatti, recatisi tempestivamente sul posto riuscivano a scorgerne la presenza nella sala del Pronto Soccorso, mentre i medici erano intenti a prestargli le prime cure. Contestualmente all’arrivo presso il pronto soccorso del personale operante del Commissariato di Cittanova, l’Ufficiale di P.G. responsabile della Squadra Investigativa del Commissariato medesimo ricevette la telefonata dal legale di fiducia del ricercato il quale gli comunicava che il suo assistito si trovava all’ospedale di Polistena e che voleva costituirsi. La ricostruzione degli eventi portò a comprendere che, in realtà S. G. cl. ‘68, così come confermato dal G.I.P., non aveva alcuna intenzione di costituirsi, anzi, quello spostamento doveva avvenire il più possibile “in anonimato”, cosi come dimostrato dalla presenza dei fiancheggiatori e di alcuni familiari all’esterno della struttura ospedaliera mentre erano intenti a controllare la zona circostante e che aveva chiamato il suo legale solo allorquando si era reso conto della presenza della Polizia sul luogo.
Dalle attività investigative è stato possibile delineare i ruoli svolti dai vari fiancheggiatori:
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F. A., soggetto non in rapporti di parentela con gli S., ma da sempre legato alla famiglia (aveva lavorato per molti anni in numerose imprese riconducibili al gruppo S.) metteva a disposizione di S. G. un’abitazione di sua proprietà sita in contrada Latinis di Taurianova;
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S. G. cl. 1990 e S. G. cl. 1991, erano coloro che fornivano supporto al latitante, assicurando inoltre il necessario scambio di informazioni con la sua famiglia.
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R. G., infermiere professionale presso il reparto di cardiologia dell’ospedale di Polistena, il quale ha garantito al latitante consulti sanitari e, in occasione del suo ricovero in ospedale il 7.6.2018, si è attivato affinché egli ricevesse tutte le cure del caso e ad assicurare la riservatezza della sua catena comunicativa al fine di sottrarlo alle ricerche delle Forze dell’Ordine .
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati posti agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
Comunicato Stampa – Questura di Reggio Calabria