Ieri e Lunedì scorso, la Polizia di Stato di Milano ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti altrettanti pregiudicati, di origine napoletana, appartenenti a due distinte batterie, in quanto ritenuti responsabili di rapine di orologi di pregio al polso di ignari automobilisti in transito nelle vie della città di Milano. In particolare, ieri mattina, i poliziotti della Squadra Mobile hanno eseguito, a Napoli, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 09.07.2020 dal G.I.P. dr.ssa Anna Magelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Proc. Agg. dr.ssa Laura Pedio e Sost. Proc. dr Leonardo Lesti, nei confronti di 3 rapinatori di origine partenopea specializzati nelle rapine di orologi di valore in danno degli automobilisti.
Le indagini hanno permesso di identificare A.S., nato a Napoli, M.D.M., nato a Napoli, e R.M., nato a Napoli, quali autori di una rapina commessa nel marzo 2019 di un Rolex Submariner in danno di un cittadino italiano, aggredito appena sceso dalla sua auto dopo essere stato pedinato lungo le vie cittadine ed essere stato costretto a consegnare anche diverse centinaia di euro custodite in tasca. L’attività ha avuto inizio con la ricostruzione delle immagini della rapina e immediato seguito con l’individuazione degli scooter dei rapinatori ed ha permesso di identificarli e di accertare l’operatività del gruppo nel capoluogo lombardo sino al successivo mese di maggio. La tecnica era sempre la stessa: percorrevano in moto le strade più trafficate in attesa di individuare la vittima, attendendo che scendesse dall’autovettura, aggredendola fisicamente al fine di strappargli l’orologio.
I servizi di osservazione e pedinamento, le intercettazioni telefoniche e l’analisi dei tabulati telefonici hanno permesso di provare, altresì, la loro presenza fisica nella città in concomitanza con la rapina consumata nonché le trasferte successive in occasione delle quali avevano la disponibilità di una auto a noleggio e di un appartamento in viale Molise, a Milano, come base logistica. Nel mese di Maggio 2019 gli indagati erano stati persino pedinati in Francia in occasione di una trasferta in prossimità dei giorni in cui a Parigi si svolgeva la competizione tennistica “Roland Garros”, trasportando gli scooter nella capitale francese. A Parigi, gli uffici della “Sureté Territoriale de Paris” (la Direzione Centrale della Pubblica Sicurezza) attivata mediante i canali di collaborazione internazionale di Polizia, insieme a personale della Squadra Mobile di Milano hanno certificato la presenza dei tre rapinatori i quali, a bordo dei predetti motocicli, con targhe francesi applicate, hanno iniziato a “battere” le vie più trafficate e famose di Parigi affiancando veicoli di grossa cilindrata, al fine di verificare se i conducenti avessero al polso orologi di pregio.
Altre due ordinanze di custodia cautelare in carcere, per rapina aggravata e lesioni personali aggravate, sono state eseguite dagli agenti della Squadra Mobile di Milano, lunedì 20 luglio scorso, nei confronti di F.Ee C.E. , due cugini italiani arrestati in forza di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Milano dott.ssa Donadeo su richiesta del P.M. Dott. Lesti. I due pregiudicati Il 14 Gennaio 2020 hanno rapinato, in concorso tra loro, un anziano italiano di 84 anni. Lo hanno seguito sino a sotto casa in via Pastorelli, zona Porta Ticinese, e al termine di una violenta colluttazione gli hanno asportato l’orologio che portava al polso dandosi poi alla fuga a bordo di un mezzo a tre ruote con il quale svolgevano la loro “lecita” attività lavorativa di venditori ambulanti di fiori e frutta.
Sul posto, uno dei due rapinatori, nel corso dell’aggressione, ha perso il cellulare. E da qui è partita l’attività di indagine. La visione dei filmati dei sistemi di video-sorveglianza pubblici e privati e l’analisi dei tabulati telefoni hanno permesso di accertare che la vittima è stata agganciata e seguita per diversi km. Immediatamente dopo la rapina i malviventi si sono cambiati i vestiti e si sono recati in un bar del centro di Milano con il chiaro intento di depistare le investigazioni. La vittima, a seguito dell’aggressione patita, ha riportato la frattura scomposta del malleolo con una prognosi di 35 giorni. Gli esiti dell’attività di indagine, coordinata dalla Procura di Milano, hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo. F.E. è stato rintracciato la mattina del 19 luglio presso la propria abitazione di San Donato Milanese mentre C.E. resosi inizialmente irreperibile, si è presentato il 21 luglio presso la Casa Circondariale di Secondigliano ove è stato eseguito il provvedimento.
fonte – https://questure.poliziadistato.it/Milano/articolo/11945f17e5886c4ab050282133