“La sentenza della Corte Costituzionale nella quale è stato ritenuto che l’importo della pensione degli invalidi civili, pari a 285,66 euro mensili, non sia sufficiente a soddisfare i bisogni primari della vita è una presa di posizione importante che noi condividiamo appieno. Più di una volta come FIpac abbiamo ribadito che una retribuzione così bassa violi il diritto al mantenimento. Ora ci aspettiamo che l’Inps recepisca quanto prima tali disposizioni, anche in considerazione dell’approvazione di un emendamento al decreto rilancio approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. E’ tempo di passare dalle parole ai fatti”.
Così il Presidente Fipac, Federazione dei pensionati Confesercenti, Sergio Ferrari che aggiunge: “Come si può pensare che con circa 9,50 euro al giorno si possa vivere? Come riporta la Sentenza non viene affatto riconosciuto il diritto sancito dall’articolo 38 della Costituzione, secondo cui “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”.
Fipac ritiene doveroso, come prevede la decisione della Consulta, assicurare e riconoscere agli invalidi civili totali il cosiddetto “incremento al milione” (516,46 euro), senza attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età, attualmente previsto dalla legge.
“Siamo soltanto rammaricati – sottolinea Ferrari – che la Corte abbia stabilito che la propria pronuncia non abbia effetto retroattivo. Continueremo a batterci come Fipac – conclude il Presidente – per vedere riconosciuto il diritto ad una vita dignitosa, non solo per i pensionati, al fine di contribuire alla realizzazione, nel Paese, di una società inclusiva e con pari opportunità per tutti”.