Ha preso il via oggi a Marcellinara, cittadina a pochi chilometri da Catanzaro, la campagna di monitoraggio del gas radon a cura del laboratorio fisico del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal. Il Sindaco di Marcellinara, dott. Vittorio Scerbo, accompagnato dal consulente dott. Pasquale Chiodo, ha incontrato questa mattina il tecnico dell’Arpacal, dr. Salvatore Procopio, fisico del Laboratorio “E. Majorana” , per dare il via alla fase esecutiva della campagna.
I dosimetri, necessari a misurare la presenza di questo gas radioattivo naturale, saranno posizionati negli edifici pubblici comunali e, per questa prima parte della campagna, in abitazioni di famiglie che hanno aderito all’iniziativa, sorteggiate dal primo cittadino alla presenza del dr. Procopio.
Nei prossimi giorni il monitoraggio continuerà anche con il prelievo di campioni di acqua dalle fontane pubbliche, al fine di misurarne la presenza di gas radon. Come è noto, il laboratorio “E. Majorana” del Dipartimento Arpacal di Catanzaro ha ottenuto, dall’ente unico nazionale di accreditamento Accredia, l’accreditamento delle prove per la determinazione della concentrazione della presenza di radon nelle acque destinate al consumo umano.
“Abbiamo aderito alla campagna Arpacal di monitoraggio per il gas radon negli edifici pubblici e nelle civili abitazioni – ha dichiarato il Sindaco di Marcellinara – con la ferma convinzione di operare sempre nell’interesse della comunità e per la tutela della salute di tutti. L’auspicio certo è che questa collaborazione possa proseguire, a breve, per nuovi controlli e monitoraggi ambientali che possano fornire informazioni utili per conoscere lo stato di salute del nostro territorio ed agire, di conseguenza, per la sua salvaguardia”
Questa campagna di monitoraggio sarà presentata alla cittadinanza di Marcellinara in occasione di un convegno pubblico che si terrà nelle prossime settimane. I risultati complessivi, dopo un anno di misurazioni, saranno trasmessi al sindaco con un report approfondito.
Occorre ricordare che il radon, in assenza di eventi incidentali, rappresenta la principale fonte di esposizione alla radioattività per la popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha valutato la cancerogenicità del radon fin dal 1988 e lo ha inserito nel Gruppo 1: “agenti in grado di indurre il tumore polmonare”. Stime consolidate da decenni a livello mondiale attribuiscono al radon la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo di tabacco con un rischio proporzionale alla concentrazione. In Italia si stima che, su circa 30.000 casi di tumore polmonare che si registrano ogni anno, oltre 3.000 siano da attribuire al radon, la maggior parte dei quali tra fumatori ed ex-fumatori.