Gli indici dei prezzi al consumo di maggio 2020 sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid -19 in Italia, che ha visto prolungarsi la sospensione delle attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo e confermate le misure di limitazione alla mobilità personale e di distanziamento sociale per il contrasto della pandemia. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. La situazione che si è venuta determinando e le modalità con le quali è stata affrontata sono illustrate nella Nota metodologica, alle pagine 19 e 20, del Comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat. Come ricordato nella Nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato) Nel mese di Maggio l’Indice dei Prezzi al Consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) della città di Reggio Calabria, registra una variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente pari a – 0,1%. La variazione congiunturale, ossia rispetto al mese precedente, è pari a -0,1%. A livello congiunturale, le divisioni di spesa con significative variazioni in aumento sono: “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,8%);”Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,6%); Altri beni e servizi (+0,5%); “Mobili, articoli e servizi per la casa”(+0,3%); “Abbigliamento e calzature” (+0,2%); Si rilevano variazioni di segno negativo su: “Trasporti” (-2,1%); “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-0,8%); “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-0,4%); “Comunicazioni” (-0,4%); “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,3%); Rimane invariata la divisione “Istruzione” e “Servizi sanitari e spese per la salute”. Su base annua, le divisioni di spesa con significative variazioni in aumento sono: “Bevande alcoliche e tabacchi” (+3,7%); “Prodotti alimentari e bevande analcoliche”(+3%); “Altri beni e servizi” (+2%); “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,2%); “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,8%); “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,2%). Si rilevano variazioni di segno negativo su: “Trasporti” (-5%); “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-3,4%); “Istruzione” (-3,3%); “Comunicazioni” (-1,8%); “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,8%); “Abbigliamento e calzature” (-0,2%).