Arrivano da tutta Italia le segnalazioni allo “Sportello dei Diritti” circa l’aumento del più classico dei furti, quello delle biciclette. Nello specifico con l’avvento della stagione estiva si impennano i furti di bici. Dal catorcio alla bici di marca, tutte le bici sono a rischio e l’entità del fenomeno dimostra che ci sono ladri specializzati ben attrezzati ed organizzati. Un vero e proprio flagello, se si pensa che dall’anno scorso nello stesso periodo che coincide anche con quello dell’aumento esponenziale dell’utilizzo di velocipedi riferito alla bella stagione, la percentuale di furti segnalati segna almeno il 20 % in più ed a qualsiasi ora del giorno. Il numero esatto, peraltro, é pressoché impossibile da individuare giacché molti di questi fatti non vengono neanche denunciati, specie se ad essere rubata é una bicicletta vecchia ed obsoleta.I posti più gettonati dai ladri di biciclette sono le rastrelliere nei giardini dei condomini, quest’ultimi meno controllati durante il periodo del locdown. Ciò che colpisce é che se prima erano i cicli nella loro versione “integrale” ad essere presi di mira dai predoni, oggi tutte le componenti sono diventate facile preda di questi lestofanti: selle, ruote, pedali, manubri o fanali poco importa, e poco ci vuole. Ma sono gli stalli in città a essere i punti più “ambiti” ove questi soggetti si procurano i “cimeli”. Solo per fare un esempio, a Varese in un solo giorno sono state rubate quattro biciclette regolarmente legate con la catena alla stessa rastrelliera. E venendo a questo tipo di refurtiva, poco importa al ladro che si tratti di un catorcio o dell’ultimo modello al carbonio, perché tutte sono a rischio e l’entità del fenomeno dimostra che ci sono malintenzionati che hanno raggiunto un buon livello di “specializzazione” e che risultano essere ben attrezzati per le effrazioni e soprattutto rapidi, così come veloce pare che sia la rivendita del prodotto al ricettatore di turno che può essere anche il cittadino qualsiasi che alla bisogna trova un veicolo a due ruote ad un prezzo stracciato rispetto a quello normale d’acquisto. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la piaga del furto di bici è un grave ostacolo alla diffusione dell’uso del velocipide: sono ormai in molti che per paura dei furti rinunciano ad usare quotidianamente una bici decente, cioè in piena regola col codice della strada ed optano per bici “minimaliste” arrivando tal volta a mettere a rischio anche la propria sicurezza (mancanza di fanali, freni sgangherati etc). Uno dei primi deterrenti che ci viene in mente, giacché neanche i lucchetti e le catene più solide e antiscasso paiono immuni dai ladrocini, é quello d’installare le rastrelliere in zone sottoposte a videosorveglianza e d’invitare tutti i cittadini a denunciare prontamente il torto subito alle autorità . Spetta, quindi, alle forze dell’ordine e ai sindaci agire perché si ponga un argine, con una seria lotta a questo tipo di microcriminalità anche perché questa tipologia di reati sono legati ad altri crimini come lo spaccio “al dettaglio” degli stupefacenti.
C.S. Sportello dei Diritti – Giovanni D’Agata