Burundi. Al via spoglio dei voti, opposizione denuncia brogli

Niente exit-poll, gli organizzatori: ‘Per risultati serve tempo’

(DIRE) Roma, 21 Mag. – Si sono chiusi i seggi in Burundi, dove ieri gli elettori sono stati chiamati a un triplo scrutinio: presidenziale, legislativo e amministrativo.
Stamani il presidente della Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni), Pierre Claver Kazihise, ha spiegato che lo spoglio di una triplice consultazione costituisce “un lavoro complesso che richiede tempo e attenzione e questo spiega il ritardo nella diffusione dei primi risultati”, che sono attesi per i prossimi giorni.
Un appuntamento elettorale anticipato da proteste, per l’assenza di osservatori interni e internazionali, e per l’arresto di diversi candidati. Ieri, sin dal mattino e’ stato registrato un blocco a internet e ai principali social network, mentre una serie di testate independenti tra cui Sos Medias Burundi e Iwacu Burundi, hanno denunciato arresti tra esponenti del Congresso nazionale per la liberta’ (Cnl), un partito di opposizione. In manette sono finite persone che “hanno osato denunciare irregolarita’”, ha dichiarato Joseph Kubwimana, il capo del partito per la regione di Gitega, spiegando che i membri del Cnl sono stati accusati di “ribellione” e portati nei commissariati di polizia.
Una situazione simile si sarebbe verificata anche nella provincia di Rumonge, come ha confermato il responsabile Obede Ntakiyiruta, che ha denunciato che il 40 per cento degli osservatori del suo partito e’ stato espulso dai seggi.
Tra le irregolarita’ segnalate, l’assenza di cabine elettorali, il furto dei materiali di voto nonche’ il fatto che gli elettori abbiano dovuto esprimere la propria preferenza in presenza di altre persone. Secondo il Cnl, inoltre, sarebbe stato permesso di votare anche a giovani non ancora maggiorenni.
Ieri, all’emittente tedesca Deutsche Welle, la presidente della commissione di inchiesta per il Burundi per l’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite Doudou Diene ha detto che nel Paese non ci sono i requisiti per tenere elezioni “libere e credibili”.
(Alf/Dire) 16:23

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