Comando Provinciale Milano
Dall’approfondimento di alcuni movimenti sospetti, osservati nel corso dei servizi di controllo sul rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica in corso, i Baschi Verdi milanesi hanno scoperto un vero e proprio laboratorio chimico clandestino per la produzione di sostanze stupefacenti.
In particolare, dalle successive investigazioni svolte i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Milano hanno individuato che i movimenti sospetti portavano a un immobile sito nel comune di Lissone, sul quale, tra l’altro, risultava un elevato consumo di energia elettrica e di livello anomalo rispetto a una normale fornitura ad uso domestico. Accedendo nell’abitazione, appartenente a un italiano incensurato e privo di redditi, le Fiamme Gialle hanno subito percepito le inconfondibili esalazioni tipiche della marijuana e a seguito di perquisizione hanno scoperto che il proprietario aveva organizzato all’interno un’apposita struttura per la lavorazione chimica e la produzione di droga avente come principio attivo la Dimetiltriptammina (DMT), che è una potente sostanza allucinogena ed il Tetraidrocannabinolo (THC).
Nello specifico, la strumentazione, consistente in apparecchiature e reagenti tipici di un laboratorio chimico, veniva utilizzata per l’estrazione dei suddetti principi attivi da varie tipologie di piante originarie del Sud America. Oltre al laboratorio, un’apposita stanza era dedicata al cosiddetto “grow-box”, ossia una struttura in tela allestita per la coltivazione della cannabis mediante lampade a LED, ventilatori ed estrattori d’aria.
Sono stati sottoposti a sequestro 2,2 Kg. di varie sostanze stupefacenti contenenti DMT, 323 grammi di marijuana, 6 piante di cannabis in coltivazione, materiale per tale coltivazione e per l’estrazione del DMT e del THC (soda caustica, limone, bicarbonato, acetone, ampolle, separatori di liquidi), estrattori d’aria, ventilatori e lampade per coltivazione indoor della marijuana, 1 francobollo intriso di sostanza stupefacente del tipo “mescalina”, 2 siringhe contenenti spore per la coltivazione di un fungo allucinogeno contenente “psilocibina”, 3 bilancini elettronici ed euro 310,00 in banconote oltre al telefono cellulare e al computer del soggetto, nonché 1 cartuccia cal. 7,62×39 classificata come munizionamento da guerra. Il responsabile è stato tratto in arresto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria associato presso la Casa Circondariale di Monza.