Reggio Calabria, il Centrodestra pronto per la sfida a Palazzo San Giorgio

Il centrodestra dialoga. Al di là delle ipotesi, degli ‘identikit’ , dei nomi che circolano più o meno con insistenza e a fasi alterne, vi è solo una certezza: la volontà unitaria di individuare colui o colei che potrà superare alle urne Giuseppe Falcomatà tra qualche mese. Ovviamente altra consapevolezza che si aggiunge al percorso intrapreso, e mai interrotto, di scambio reciproco di idee, è quella che i tempi stringono e che l’avvio della campagna elettorale debba essere quasi imminente, soprattutto perché il sindaco di Reggio ha goduto di un bonus temporale non indifferente dovuto ad un lungo slittamento, complice anche l’emergenza coronavirus, di una data utile per l’appuntamento con il voto. Ed è proprio nell’ottica di concentrarsi al più presto su una figura che possa portare a compimento l’obiettivo di vittoria, che proseguono, in maniera costante, i contatti tra i partiti della coalizione. Dai quartier generali della Lega, ma anche di Fdi e Fi, non trapelano nomi, ma diversi protagonisti del panorama politico reggino assicurano che i confronti sono serrati e molto produttivi, anche in virtù del ruolo che il primo cittadino andrà a ricoprire, essendo alla guida, inoltre, della Città Metropolitana. E’ per questo, come commentano coloro che stanno prendendo parte al dialogo in atto, che il candidato dovrà essere la migliore espressione del territorio, ma anche avere le competenze necessarie per riuscire a guidare con piglio e determinazione una delle aree con maggiore estensione territoriale d’Italia che comprende le esigenze e le necessità di 97 comuni molto eterogenei tra loro.  Non si è, come è evidente, in una fase di annunci, ma è altrettanto evidente, raccogliendo indiscrezioni e sensazioni, che non si stia brancolando nel buio, con buona pace del centrosinistra e degli altri esponenti politici che hanno già dichiarato la propria discesa in campo e che forse sperano, come d’altronde lo stesso Falcomatà, che ci possano essere delle incomprensioni e degli attriti tra i rappresentanti della destra reggina e che questi possano essere forieri di disgregazioni e quindi di poca incisività. La sensazione, insomma, tra gli addetti ai lavori e tra coloro che, a vario titolo, frequentano gli ambienti politici cittadini, è che i nomi dei ‘papabili’ candidati siano ben chiari, che non siano per forza legati ad espressioni partitiche, e che resti solo la scelta finale, sulla quale inciderà pure la capacità, per chi sarà il prescelto (o la prescelta) di aggregare la società civile spesso poco incline ad uno schierarsi netto e, soprattutto, conquistare con un progetto concreto e lungimirante, parte di coloro che si dichiarano delusi, quasi sedotti ed abbandonati, dalle azioni delineate negli ultimi sei anni dall’amministrazione di palazzo San Giorgio.

F.R.

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