(DIRE) Roma, 11 Mag. – Nonostante il nuovo governo dell’Iraq abbia ordinato la liberazione di centinaia di persone arrestate dalle forze dell’ordine nel corso della mobilitazione antigovernativa che ha attraversato il Paese a partire da Ottobre, manifestanti sono tornati in strada nella capitale Baghdad e in altre citta’ per chiedere la definitiva “caduta del regime”. La decisione della magistratura e’ stata comunicata ieri dal neodesignato primo ministro Mustafa al-Kadhimi, che ha detto che il governo si impegnera’ nel fare giustizia e nel provvedere a una compensazione per le famiglie delle circa 600 persone uccise nel corso delle manifestazioni.
Al-Kadhimi ha rinominato come responsabile delle operazioni anti-terrorismo dell’esercito il generale Abdulwahab al-Saadiun, figura di rilievo delle passate campagne militari contro lo Stato islamico. Nonostante i nuovi provvedimenti ieri, dopo alcuni mesi di relativa calma, si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine in diverse citta’ del Paese. Secondo testimonianze raccolte dalla stampa locale, dimostranti hanno detto che la mobilitazione e’ un “messaggio” per il nuovo esecutivo. Stando ad alcuni di loro il governo avrebbe dieci giorni per accogliere le richieste di cambiamento della piazza, altrimenti la situazione “potrebbe degenerare”. Secondo l’organizzazione Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (Icssi), nonostante le indicazioni contrarie del nuovo premier la polizia ha usato forza eccessiva nel gestire le proteste, lanciando gas lacrimogeni e utilizzando cannoni di acqua calda. (Est/ Dire) 16:15