Dal 30 aprile nella pagina ufficiale facebook del GOM – Grande Ospedale Metropolitano è stato pubblicato un video che riunisce sensazioni, attimi ed aspetti editi ed inediti di questa lunga guerra del personale medico del Grande Ospedale Metropolitano, nei confronti di questa malattia pandemica. L’idea approvata dalla direzione del GOM, tanto da essere pubblicata nella pagina ufficiale di Facebook è di Caterina Malara infermiera presso il reparto di Pediatria, donna con la passione per la poesia, per la creatività ed il multimedia, nonchè già segretaria e socia dell’associazione culturale “Le Muse Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria. Il presidente Giuseppe Livoti, congratulandosi con la socia Malara per la multimediale realizzazione, diventato fenomeno nel web tanto da essere condiviso da personaggi del panorama nazionale come il cantante Paolo Vallesi, si è soffermato sull’idea della forza dell’arte, della composizione e della potenza della fotografia, nella comunicazione oggi. Il video consegna l’idea di un viaggio virtuale ed autentico: volti – non volti, maschere, tute di protezione, gesti di vittoria, in un intercalare proprio di quella “forza della vita” che Vallesi esalta nella sua nota canzone. Fotografie in progress che per Livoti identificano sguardi, ma anche gesti, piccole stanchezze, movimenti che hanno animato ed animano in questi giorni il nostro Ospedale e che rende onore a coloro i quali proteggono la nostra vita, in un periodo così difficile e con una sanità logisticamente diversa dal nord. Caterina Malara ribadisce come tutto è nato per caso, era la necessità di pensare a chi come me opera in Ospedale, mostrando anche aspetti diversi che alla fine attraverso mani che si incrociano e di tutte le età, parlano proprio di quella nuova malattia superata dalla forza testarda che vi è in noi cosi come suggeriscono le parole di Vallesi. Un messaggio che si è potuto realizzare grazie alla collaborazione di tutti i reparti Covid del GOM di Reggio Calabria e che alla fine dei suoi tre minuti di visualizzazione, si affida ad un piccolo bambino ricoverato nel reparto di pediatria, “sorriso” in questo dolore, augurando alla fine che “andrà tutto bene e finirà presto”.