Nell’ambito del progetto denominato WANTED 3, promosso dal Servizio Centrale Operativo e finalizzato alla cattura dei latitanti ritenuti maggiormente meritevoli di interesse investigativo, all’esito di una complessa attività di indagine effettuata con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, in data odierna le autorità dell’aeroporto “Charles de Gaulle” di Parigi, hanno eseguito il “Mandato di Arresto Europeo” (MAE) finalizzato all’estradizione del latitante condannato a 6 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali.
Piccolo imprenditore, figlio di un facoltoso medico della provincia di Padova, era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Padova nel 2010 perché accusato di aver violentato una sua ex dipendente di 22 anni nei primi giorni Agosto di quell’anno. Quel giorno la donna aveva chiamato il 113 per denunciare di aver subito una violenza sessuale ad opera dell’uomo che, con l’inganno di ritirare querele che i due avevano sporto l’uno contro l’altro, l’aveva invitata a casa.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Padova avevano permesso di trovare riscontri al racconto della donna e alla fine il l’uomo era stato condannato dal Tribunale di Padova alla pena di 6 anni di reclusione, pena che l’uomo non ha ancora scontato essendo evaso dagli arresti domiciliari dove era stato posto in attesa di giudizio. Il soggetto era dunque ricercato dal 2010 ed era stato inserito nella lista dei latitanti più pericolosi, latitanza che si è conclusa oggi (25 Aprile 2020) a dieci anni dai fatti.
La mirata ed approfondita attività investigativa, condotta dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dalla Squadra Mobile di Padova e dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia ha consentito di rintracciare il ricercato a Taiwan. Le indagini avevano permesso di constatare che il pericoloso latitante si era prima rifugiato in Bishkek, capitale del Kirghizistan, per poi trasferirsi, nel marzo 2013, prima della scadenza del suo passaporto italiano, a Taiwan.
Ulteriori informazioni acquisite dalla complessa analisi delle informazioni in possesso degli investigatori italiani aveva inoltre permesso di ipotizzare che il ricercato gestisse nella città di Taoyuan un’attività commerciale dedita all’organizzazione di eventi musicali e al noleggio di attrezzatura professionale per concerti o party privati.
Il team investigativo, oltre ai due profili Facebook, aveva, infatti, individuato e verificato l’utilizzo da parte dell’uomo delle piattaforme WhatsApp e Line, utilizzate per pubblicizzare la sua attività commerciale. A seguito dei contatti intercorsi con la polizia italiana, le autorità di Taiwan, hanno rintracciato il soggetto che, nel frattempo, era stato sottoposto anche in quel paese ad un procedimento penale per reati ivi commessi e non potendolo estradare, lo hanno espulso, imbarcandolo su un volo diretto a Parigi (i voli aerei tra Italia e Cina sono sospesi per Covid 19) dove è arrivato in data odierna.
comunicato stampa – fonte — https://questure.poliziadistato.it/Padova/articolo/14165eabf99399881226896533