Il Governo di Transizione del Sudan ha comunicato che “praticare mutilazioni genitali femminili (Mgf) diventerà reato“, scrive DIRE.IT, al fine di garantire costituzionalmente i diritti e le libertà anche femminili. Con tale approvazione, verrà dunque inserito un nuovo articolo nel Codice Penale del Paese, “al Capitolo 14 della Dichiarazione costituzionale sui diritti e le libertà approvata nell’Agosto 2019“. Le mutilazioni genitali vengono eseguite sulle donne come rito di passaggio al mondo adulto, provocando gravi danni sia fisici che psicologici. Le donne vengono mutilate senza anestesia, dunque sentivano dolori atroci e terribili durante tutta la pratica, che tendevano a protrarsi anche nei giorni avvenire. Durante il parto, tali mutilazioni possono mettere a rischio la vita della madre e del nascituro, per via di alcune complicanze che potrebbero insorgere. Una delle conseguenza più diffuse delle mutilazioni sono le infezioni che ne derivano, e tutti i problemi ad esse legati. Nel 2018, secondo Nahid Jabrallah, direttore del Centro Sima per la protezione di donne e bambini, circa il 65% delle donne aveva subito le Mgf, nel 2000 invece l’incidenza raggiungeva l’88%. (cit. DIRE.IT)
SM