di Fabrizio Pace – L’ultima conferenza stampa di Giuseppe Conte ha disorientato buona parte degli italiani, i quali non hanno capito molto delle sue dichiarazioni sulla tanto attesa fase 2. Senza scendere nello specifico sulle cose dette o meglio non dette e sulla confusione generatasi dopo l’ennesima esaltazione ingiustificata dei provvedimenti assunti, all’attuale opposizione, il tandem Salvini-Meloni, gioverebbe ricordare la “storia” politica del Primo Ministro, al fine di capire chi si trovano davanti. Sì, perchè se si vuol sconfiggere un avversario, bisogna averne ben chiare le sue peculiarità e scorgere conseguentemente i punti deboli.
Il suo faccino da bravo ragazzo equivale alla così detta “tempesta perfetta” per il Centrosinistra. Un professionista mai troppo vicino alla politica (ed infatti non è stato eletto). La sua attuale carica gli è stata conferita dopo una concertazione (di cervelli in fuga) tra M5S e Lega. Apparentemente distante da logiche di palazzo sempre impeccabile nell’aspetto. Insomma nuova linfa per l’establiment piddino “bruciato” negli anni passati agli occhi della Nazione.
Giuseppe Conte o l’avvocato del popolo come qualcuno lo avrebbe appellato è sottovalutato dai più. In realtà è uno “sveglio” buon docente universitario che ha oggi alle spalle un apparato politicamente scaltro e ricco come quello del PD. Quello capace di creare dal nulla ed in un solo mese il fenomeno delle sardine, giusto per capirsi. Conte è colui che con abilità tiene ancora a se i Cinque Stelle nonostante siano stati stravolti i punti storici del programma politico. Mai col PD, No TAP, No TAV, No Euro, No MES (sulle cui posizioni oggi si trovano anche accordo con il Cavaliere) giusto per citarne alcuni …
Sin dall’inizio della sua avventura politica in seno all’esecutivo nazionale era stato più volte denigrato dalla sinistra, gran parte della stessa che però oggi sua alleata. “Avvocato di provincia” giusto per citarne lo snobbismo col quale si tendeva a sminuire le sue qualità professionali giudicando il suo curriculum vitae. E’ utile ricordare che durante il Governo giallo-verde spesso Lega e M5S si sono trovati su posizioni differenti poi ricomposte grazie all’intervento del premier al quale vanno anche quindi riconosciute innate doti da DIPLOMATICO. Dopo le normali schermaglie politiche però, il PD ha iniziato una rivalutazione dell’avvocato pugliese cominciando una fase di “corteggiamento” e lusinga rivolta a raggiungere degli obiettivi di convivenza minima nell’emiciclo romano che è servita a rispolverare dei punti di contatto mai eliminati a causa delle pregresse idee politiche del premier.
Buona parte degli elettori del M5S in fondo erano dei delusi della sinistra e diversi nei vertici pentastellati, mal convivevano lo spazio e le idee con i Leghisti. Salvini, a suo dire, si sarebbe accorto di questi contatti ravvicinati tra opposizione ed il vertice ed avrebbe quindi deciso di “staccare la spina” all’esecutivo. Situazione che dopo le prime 48 ore di sconcerto ha aperto la possibilità, sino a quel momento assurda, di un’alleanza M5S-Centrosinistra, due masse politiche che si erano sempre odiate. Spiragli nei quali si sono subito intrufolati i “volponi” di un partito che in quel momento era del tutto scomparso dalla manovre di Palazzo e che pagava a caro prezzo gli scellerati anni precedenti. Un PD senza prospettiva rientrava incredibilmente in gioco, grazie alla sfrontatezza di Renzi, come stampella di un Governo che stava per affondare. Riconoscere a Giuseppe Conte la qualità di sapiente TRASFORMISTA quindi non è difficile. Da pseudo sovranista a liberal democratico. Il balzo è stato enorme ma ben celato agli occhi degli sprovveduti supporter a 5 Stelle, ipnotizzati dalle sue capacità dialettiche infarcite di nozionismo giuridico che ne ostentano la preparazione. Insomma Giuseppe Conte non è uno sprovveduto … ma un presentabile chirurgico esecutore delle “sue” task force tanto distanti dal popolo..