L’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, ha voluto esprimere la felicità dell’intera comunità diocesana
Nonostante questo tempo di grave difficoltà a causa dell’epidemia da Coronavirus, il Signore ci ha fatto dono di una grazia particolare. Domenica, infatti, ci è giunta notizia che il Santo Padre «dopo attento e ponderato esame, ha dato il Suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici che impetravano l’apertura della Causa di beatificazione di monsignor Giuseppe Cognata, salesiano, Vescovo di Bova» dal 1933 al 1940 e fondatore della Congregazione delle Suore Salesiane oblate del Sacro Cuore.
Tale provvedimento, comunicato dalla Congregazione per le cause dei santi al Rettor maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, segna una svolta significativa per il riconoscimento della santità di monsignor Cognata, non solo perché inizia la causa di beatificazione, ma anche perché pone fine al discredito e alle calunnie subite dal presule salesiano durante il suo ministero episcopale, quando, nel 1940 fu sospeso perché accusato di molestie. Quella di ieri è prima di tutto una dichiarazione di innocenza di Cognata. Ed inoltre, nella missiva della Santa Sede, viene riconosciuto al presule siciliano il titolo di vescovo di Bova, e non più quello di vescovo titolare di Farsalo, che gli era stato assegnato da Paolo VI quando lo riammise nel collegio episcopale e gli permise di partecipare al Concilio Vaticano II.
La Chiesa di Reggio – Bova si è sempre spesa a favore della causa di monsignor Cognata, ed è sempre stata accanto al vescovo di Bova, a partire dalle prime ore buie della triste vicenda che lo ha visto protagonista, quando il salesiano trovò fraterno conforto nell’arcivescovo Montalbetti. La decisione provvidenziale del Santo Padre arriva al termine di un cammino lungo 80 anni. Il contributo dell’arcidiocesi reggina è stato importante. Nel 2013, infatti, furono resi consultabili e consegnati alla postulazione i documenti della corrispondenza tra Cognata e Montalbetti, una corrispondenza preziosa grazie alla quale è stato possibile ricostruire parte della storia del processo. Recentemente, poi, anche grazie a quei documenti, i giuristi cattolici di Reggio Calabria, guidati dal magistrato Giuseppe Viola, hanno lavorato per ottenere la revisione del processo concluso il 5 gennaio del 1940, con la condanna di monsignor Cognata e l’allontanamento dalla Diocesi.
Il Signore li ha ricompensati delle loro fatiche con il documento reso noto ieri. Questo provvedimento ci riempie di gioia e ci dona tanta consolazione e speranza. La nostra Chiesa diocesana viene illuminata, ancora una volta, da una particolare grazia che ci permette di comprendere meglio la nostra universale chiamata alla Santità. Preghiamo, dunque, perché il Servo di Dio Giuseppe Cognata possa conoscere presto la Gloria degli Altari.
Giuseppe Fiorini Morosini
Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria – Bova