Un altro lungo anno rispetto alla scadenza del mandato quinquennale, così Reggio che avrebbe dovuto finalmente ricominciare a vivere e sognare la rinascita dal periodo più nero della sua storia amministrativa, tra la prorogatio e l’emergenza Corona virus, sarà costretta a prolungare la sua agonia.
Un anno difficile che impone la presenza di un primo cittadino troppo impegnato nel suo ruolo di “giustiziere a chiamata” nella ricerca di chi non rispetta le regole di distanziamento sociale, o “paladino dei bisognosi”, che va in giro distribuendo mascherine e buoni pasto, con tanto di troupe al seguito attrezzata di telecamere e microfoni.
Il nostro primo cittadino, il cui ruolo prevede ben altro, oltre a camuffarsi da volontario, per strumentalizzare la prassi come se fosse eccezionalità, dovrebbe impegnare le sue giornate per partecipare di più ai tavoli di concertazione politica e amministrativa ad ogni livello, per preparare la città alla fase di riapertura delle attività commerciali e alla rinascita sociale dopo un periodo troppo pesante per tutti.
Visto il prolungarsi del lookdown e le incertezze che ne derivano, i cittadini chiedono istruzioni su quelle che dovranno essere le attività propedeutiche alla riapertura dei servizi commerciali, dei ristoranti e perfino dei lidi che rappresentano il fulcro della vita reggina durante l’estate.
Non basteranno infatti le indicazioni del Governo a dettare le regole, sarà indispensabile pianificare e programmare un’adeguata e contestualizzata somministrazione delle direttive nazionali e una serie di regolamenti fondamentali per la gestione dei flussi e della sicurezza. Sarà doveroso guardare con urgenza ai bisogni primari di una città che riprende a vivere, per far sì che, dopo tanto silenzio e tante apparizioni sul web, tutto possa funzionare come è giusto che sia e per come in cinque anni di mandato non è mai stato.
Pertanto bisognerà assicurare che l’acqua arrivi in tutte le case, che la differenziata venga raccolta regolarmente senza trascurare nessun quartiere e impedire l’accumulo di rifiuti in discariche abusive. Occorrerà garantire l’illuminazione pubblica, la sicurezza delle strade, la cura degli spazi aperti e i servizi che i cittadini continuano a pagare.
Soprattutto non dovranno essere trascurati i problemi più importanti causati anche dalla totale assenza della politica cittadina a servizio del territorio, come la riapertura permanente dell’aeroporto e la gestione del traffico dei tir sul porto di Reggio, puntando semmai a una politica integrata dello Stretto, per il bene di tutti, in visione anche dell’opportunità, viste le restrizioni governative, di uno sviluppo turistico senza precedenti.
Un Sindaco degno di Reggio, anche se in miracolosa prorogatio, invece di iniziare la sua campagna elettorale in questo momento così delicato, piuttosto avrebbe dovuto riconoscere il merito ai cittadini, per aver dimostrato con il loro grande senso di responsabilità che un virus si può combattere anche senza l’adeguata assistenza sanitaria, mentre a lui sarebbe bastato prendersi cura della nostra cara e amata città, per la cui rinascita non saranno sufficienti le uscite da sceriffo microfonato.
Antonella Postorino e Isidoro Alampi
Circolo Fratelli d’Italia “Antonio e Ciccio Franco Reggio Calabria”