Pasqua in quarantena: Fiesa Confesercenti, crollo per la panificazione, ma è boom per i prodotti da forno casalinghi

La grave crisi pandemica costringe gli italiani ad una Pasqua che più casalinga non si può. Confinati in casa, i consumatori hanno optato per la grande tradizione a tavola. Buone vendite per i prodotti tradizionali del territorio, ma si registra un vero e proprio crollo dei prodotti da forno nelle panetterie come colombe, uova, pastiere, fiatoni, cuori di Pasqua al cioccolato o alla pasta di mandorle, pampato, pizze agrodolci dell’Italia centrale. Bene le carni, molto bene il pesce e l’ortofrutta. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Fiesa Confesercenti su negozi specializzati in alimentari, macellerie, pescherie, frutterie e forni.
Con una Pasqua forzatamente in famiglia i consumi domestici sono inevitabilmente in aumento. Sebbene i prezzi siano sotto stress un po’ per tutte le merceologie per l’inattesa domanda domestica, trainata anche dall’impossibile Pasquetta fuori porta, la dinamica della spesa non cambia. I consumi rimangono concentrati negli ultimi giorni, tutti rivolti all’organizzazione dell’evento, seppure in quarantena e quindi con nuclei familiari in molti casi a ranghi ridotti. Gli operatori confermano un pranzo pasquale all’insegna della più stretta tradizione, con carni, maggiori varietà di ortofrutta con asparagi, carciofi, oltre alle insalate a far da contorno a carni o pesce a seconda delle destinazioni, con una buona resa delle fragole. Sul fronte dei consumi di dolci della ricorrenza, si registra un crollo oltre il 40% delle vendite di colombe e uova pasquali, causato sia dalla chiusura di pubblici esercizi e pasticcerie sia dalla produzione casalinga di dolci che ha spinto agli aumenti di acquisti di farine uova e lieviti. Sul crollo delle vendite nella panificazione di colombe e uova ha pesato in maniera preponderante il taglio netto della domanda della regalistica dei prodotti alimentari da ricorrenza, eliminata dalle misure dettate dal distanziamento sociale; e anche la concorrenza al ribasso della Gdo che utilizza i prodotti della tradizione come prezzi civetta.
Per quanto riguarda la vendita di carne rossa il trend è in aumento considerevole nelle macellerie di un 20% per cento in più. Come al solito di fronte a emergenze gravi la macelleria tradizionale rappresenta un punto di sicurezza certa. Ha molto aiutato il servizio a domicilio. Sul fronte prezzi si registrano tensioni sul mercato con degli scostamenti medi dell’ordine del 20 per cento. Tensioni prezzi sulle carni avicole e sul suino. Nella norma del periodo il prezzo dell’agnello e del coniglio che torna di moda. Non mancherà la consueta corallina Pasquale accompagnata da ottimi formaggi locali. Tensioni lievi e transitorie sulle uova.
L’andamento delle vendite nel settore dell’ortofrutta al dettaglio riscontra un aumento abbastanza significativo (25-30%), mentre ci sono alcune tensioni sui prezzi, (fragole e arance); alcune verdure subiscono notevoli aumenti sia per fine produzione che per scarsità di arrivi specialmente dal Centro Italia: in particolare cavoli, broccoli, melanzane asparagi. Questi ultimi saranno richiestissimi per la Pasqua come lo saranno le fragole. Difficile, come dicevamo, la realtà dei panifici artigiani. Questi ultimi stanno riscontrando un calo nella produzione di pane e un crollo nella produzione di dolci pur facendo sconti, anche sui prodotti di ricorrenza. In questo settore più che su gli altri, si fa sentire la stretta sulla mobilità delle persone e le misure di contenimento della diffusione del covid-19 che ha tagliato tutta la regalistica alimentare di qualità, che costituisce un volano importante delle vendite delle produzioni artigiane. La Pasqua in quarantena ha originato una contrazione delle vendite dei panifici artigiani stimabile allo stato attuale oltre al 40%. Sul fronte dei consumi di pesce si confermano prezzi nella norma con alcuni prodotti come le sogliole in discesa, ed un aumento sensibile nelle vendite visto che il pesce è percepito come un alimento sano e leggero particolarmente indicato in questo periodo in cui il consumatore è obbligato ad una vita sedentaria.

C.S. Confesercenti

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