«I buoni pasto dei dipendenti della Città Metropolitana impiegati per aiutare la parte più fragile della società». Il vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro ed il consigliere delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, su indirizzo del sindaco Giuseppe Falcomatà, si sono attivati per fornire ulteriore supporto alle fasce deboli ed ai cittadini più in difficoltà. Al dirigente di Settore, infatti, gli esponenti della maggioranza di Palazzo Alvaro hanno chiesto di «erogare le risorse derivanti per i buoni pasto del personale metropolitano all’acquisto solidale, rispondendo così all’emergenza alimentare derivata dalla crisi innescata dall’epidemia di Coronavirus». Spiega il vicesindaco Riccardo Mauro: «In questa fase, registriamo una diminuzione fisiologica dell’utilizzo dei buoni pasto poiché, la maggior parte dei dipendenti dell’Ente, sta lavorando in modalità di “agile”, ovvero da casa, seguendo quelle che sono le disposizioni del Governo. Intendiamo, dunque, destinare le risorse risparmiate dal mancato utilizzo dei ticket al finanziamento di iniziative solidali in favore di chi versa in condizioni di difficoltà. Si tratta di somme che sarebbero rimaste ferme in bilancio e che, invece, vogliamo destinare all’acquisto di generi alimentari o beni di prima necessità per quanti vivono una particolare condizione di bisogno». Tesi ampiamente sostenuta dal consigliere delegato Filippo Quartuccio che aggiunge: «In un momento di estrema difficoltà, diventa un obbligo, per ogni amministratore pubblico, recuperare quante più risorse possibili e metterle a disposizione delle persone in difficoltà. Destinando le somme risparmiate dall’inutilizzo dei buoni pasto, dunque, potremo far fronte alla crisi di quanti vivono con maggiori ansie e paure il protrarsi di un’emergenza che sta facendo vittime sotto tutti i fronti: umani, economici, sociali. E’ questo un segno tangibile della dimensione umana assunta dal Comune e dalla Città Metropolitana che, in questa fase delicata, stanno mettendo in campo una serie di lodevoli iniziative per alleviare i disagi delle fasce più deboli e vulnerabili della società».