Il racconto di queste settimane testimonia come l’emergenza coronavirus costringe moltissimi cittadini nel rimanere a casa, quale unico modo per contenere la diffusione del contagio e avviarsi verso il tanto agognato superamento di difficoltà mai viste prima d’ora. D’altronde , fin dal primo momento, molti di noi hanno pensato, e non a torto, di essere di fronte ad una vera e propria “guerra”, contro un nemico invisibile e talmente insidioso da mettere in apprensione non sono il nostro Paese, ma l’intero globo.
Ciò considerato, questo deve comunque spingere tutte le comunità, non solo quelle internazionali o nazionali , ma anche quelle locali ad avviare una fase di gestazione di proposte che siano in grado di affrontare quel fronte di problematiche che già stanno sorgendo o che molto presto sorgeranno, quando l’emergenza sanitaria inizierà ad attenuarsi e vi sarà ineluttabilmente un lento e ritorno alla normalità.
Dunque, il tema di fondo che si sta configurando con posizioni unanimi è che dall’emergenza sanitaria deriverà una emergenza economica, le cui prime avvisaglie si avvertono nel nostro Paese e in particolare nelle regioni del mezzogiorno.
A Reggio Calabria e nella sua provincia la situazione non è di pari gravità, ma maggiore per circostanze ampiamente conosciute.
L’incremento delle dinamiche emigratorie soprattutto di fasce di popolazione giovani e in età lavorativa.
Le difficoltà delle piccole e medie imprese locali, tessuto connettivo ed economico della nostra realtà, che scontano un aggravio di costi divenuti quasi insostenibili, derivanti da una fiscalità territoriale alle stelle e dalla bassa capacità di trarre profitto con la commercializzazione dei prodotti o servizi resi tanto più nel mercato interno, vista la scarsa incidenza del turismo sul nostro territorio.
Per questo motivo, è utile inquadrare alcuni punti essenziali rispetto a cui le istituzioni locali, e il Comune di Reggio Calabria in primis, portino in attuazione proposte di seguito individuate che possano alleviare le difficoltà di famiglie e imprese del nostro tessuto locale:
Nel sistema delle imprese edili che risultano titolari di commesse per la realizzazione di opere pubbliche si provveda al pagamento immediato dello stato di avanzamento lavori (SAL) per l’attività prestata.
Nel settore della Pubblica Istruzione e del Welfare ci si adoperi per il saldo delle spettante relative alle scuole d’infanzia paritarie per l’anno scolastico precedente e si predispongano i protocolli di convenzione tra pubblico e privato sociale per l’anno in corso, su cui esiste un ritardo ragguardevole.
Sospensione attività/ procedure esecutive di recupero coattivo dei tributi comunali nei confronti di cittadini e imprese.
Rimodulazione delle risorse U.E. per ampliamento dell’offerta di tutela per finalità sociale e di coesione sociale, in rapporto ad un intuibile aumento del numero dei cittadini attratti –purtroppo – all’ambito della indigenza.
Implementazione dei Consorzi fidi per Commercianti e Artigiani con annesso fondo rotativo cospicuo.
In buona sostanza, operando scelte politiche che consentano di immettere nel circuito economico locale una quantità quanto più elevata possibile di liquidità per tenere “in piedi” famiglie e imprese.
A ciò si aggiungano la risoluzione di diverse problematiche reali a stretta incidenza quotidiana di cui in queste ultime settimane è riemersa l’esistenza.
Tra cui:
Carenza idrica in diversi quartieri cittadini: il prolungato isolamento domiciliare pone notevoli difficoltà per le diverse fasce di popolazione che sono obbligate a far fronte ad esigenze di carattere essenziale, in particolare le fasce più deboli, anziani, bambini e diversamente abili.
Questa improvvisa carenza deve essere affrontata e risolta con maggiore tempestività perché le conseguenze sono facilmente intuibili anche in termini di disaffezione dei cittadini alle Istituzioni.
Problema della riemersione delle violenze domestiche nei confronti di donne o bambini costretti a condividere gli stessi spazi vitali con i loro aggressori. Implemento di sistemi di tutele adeguate , anche attraverso il coinvolgimento del privato sociale che già opera con il Comune per l’erogazione di servizi di contrasto del disagio sociale delle diverse fasce di popolazione ( donne, bambini, anziani, diversamente abili) e per condizioni economiche .
Implementazione di una Wi-fi Pubblica (servibile, effettiva, utile) per coloro i quali non abbiano disponibilità economica per attivare rete internet domestiche e per l’utile svolgimento di finalità non solo e necessariamente didattiche, ma pure per finalità ludico ricreative.
In questo senso esiste un progetto di solidarietà digitale , tramite Agenda digitale, che può essere promosso anche dalla Città metropolitana di Reggio Calabria attraverso la stipula di una convenzione tra gestore privato ed ente pubblico per consentire ai cittadini di poter fruire di accesso da remoto sollevandolo dall’onere del pagamento del canone.
Il criterio per consentire la fruizione del servizio potrebbe essere individuato e parametrato su base Isee per nucleo familiare.
In ultimo, ma non da ultimo, in merito ai 400 milioni che il Governo ha stanziato tramite il dpcm del 28 marzo con vincolo di destinazione a favore di persone che non hanno i soldi per fare la spesa, è risaputo che le modalità di fruizione saranno sia tramite buoni spesa che attraverso erogazioni di generi alimentari.
In particolare, da come si evince, l’attività di erogazione di generi alimentari sarà gestita dall’ Assessorato Politiche sociali assieme alla Protezione civile unitamente al coinvolgimento della rete del Terzo Settore presente sul territorio, impegnando ad un considerevole sforzo organizzativo la struttura amministrativa comunale .
In questo senso, dopo il confronto avviato con il collega Antonio Pizzimenti, Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria, il quale sin da subito si è dimostrato sensibile al tema, proponiamo che sia avviata nella richiamata Commissione Consiliare o in alternativa nel Civico Consesso da convocarsi a breve,
attività periodica di monitoraggio sulla corretta modalità di spesa delle risorse, tenuto peraltro conto dell’ineludibile esigenza di riattivare gli indicati organi istituzionali, anche attraverso l’utilizzo delle piattaforme telematiche tanto in uso in questo momento, da troppe settimane bloccati e su cui non esistono più giustificazioni rispetto a ulteriori ritardi .
Come naturalmente si comprende, la misura assume un importante impatto a livello sociale sul piano dei bisogni, vista la condizione di difficoltà economica di molte famiglie costrette alla quarantena e le enormi aspettative che si pongono sulla piena e soddisfacente applicazione della stessa.
Questo, in estrema sintesi, il quadro di proposte che indichiamo come necessarie per alleviare le difficoltà contingenti derivanti da un’inusitata emergenza sanitaria, e in particolare, per superare con maggior vigore le deprimenti conseguenze economiche che purtroppo emergeranno da questo stop forzato, soprattutto in un territorio già economicamente provato come il nostro.