Emergenza coronavirus: la concretezza della carità

Accanto a chi ha bisogno, senza lasciare indietro nessuno

 “Non sprecate questi giorni difficili”. È l’appello del Papa a ritrovare – in questo periodo in cui l’attenzione agli altri è messa a dura prova – la concretezza dei gesti quotidiani e delle relazioni. Le Caritas diocesane, rimodulando i loro servizi per adeguarli alle indicazioni governative ma senza lasciare indietro le richieste dei più fragili, danno forma alla “fantasia della carità” che tanto Papa Francesco ci sollecita. Molte le dimensioni di intervento operanti sul territorio:

 – Ascolto: in sinergia con istituzioni e altre realtà locali sono stati attivati servizi domiciliari di consegna di generi di prima necessità (farmaci, cibo, ecc.), promossi numeri verdi diocesani e contatti telefonici diretti con le persone sole;

– Accoglienza: laddove ci siano grandi numeri, in particolar modo riguardo i senza dimora, sono state reperite nuove strutture, in modo da ridurre i numeri nelle attuali ed evitare i focolai;

 – Attenzione: resta monitorata la difficile situazione di quanti, nelle zone colpite dal terremoto in centro Italia, si trovano ancora oggi a vivere in strutture provvisorie e in situazioni di promiscuità forzata, spesso con condivisione dei servizi igienici;

– Ricettività: un aiuto per l’alloggio dei molti infermieri e medici che dal sud si trasferiscono al nord per dare una mano;

– Conforto: emerge un bisogno legato alla dimensione del lutto, sia come sostegno psicologico alla sua elaborazione per chi non ha potuto stare vicino ai propri cari o per gli operatori/volontari che hanno vissuto la scomparsa dei malati, sia come appoggio economico per chi non può far fronte alle spese funerarie;

– Contrasto alla povertà educativa: attenzione verso quelle famiglie con figli in età scolare che hanno difficoltà con la didattica a distanza, sia per mancanza di ausili informatici, sia per assenza di competenze informatiche.

 In questo tempo in cui la comunità non si può riunire per celebrare insieme l’Eucarestia, per sostenere e alimentare ogni gesto di carità diventa fondamentale la preghiera.

La Chiesa italiana ha promosso un momento comunitario, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di oggi, giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia.  Un momento condiviso anche da Papa Francesco che, al termine dell’udienza generale di oggi, ha detto: “Faccio mio l’appello dei Vescovi italiani che in questa emergenza sanitaria hanno promosso un momento di preghiera per tutto il Paese … Io vi accompagnerò da qui”.

È possibile sostenere gli interventi, utilizzando il conto corrente postale o bonifico bancario (causale “Emergenza Coronavirus”) tramite:

Intestazione: ARCIDIOCESI REGGIO CALABRIA/BOVA – UFFICIO CARITAS DIOCESANA

IBAN: IT52I0306909606100000106002

Banca: BANCA INTESA SAN PAOLO – FILIALE TERZO SETTORE – REGGIO CALABRIA

oppure

Intestazione: CARITAS DIOCESANA  – Via Tommaso Campanella 63/b – Reggio Cal

Banco Posta IBAN: IT70J0760116300000012410890

Conto Corrente Postale: 12410890

 

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