“5 Deceduti under 40, 17 sotto i 50. Tutti con patologie preesistenti”
(DIRE) Roma, 18 Mar. – “La stragrande maggioranza delle persone morte, tra il 70 e l’80%, ha febbre e dispnea. Questi sono i sintomi che maggiormente ci devono far insospettire, soprattutto quando si presentano insieme”. Cosi’ Graziano Onder, direttore del Dipartimento Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto superiore di Sanita’, interpellato sul tema dall’agenzia Dire. “La febbre sembra manifestarsi con temperature piuttosto elevate- ha proseguito Onder- ma e’ la combinazione di piu’ sintomi che potrebbe essere piu’ preoccupante”. Il Coronavirus ha conseguenze piu’ severe nella popolazione maschile e secondo l’ultimo report, pubblicato ieri sera dall’Iss, i decessi interessano infatti “il 70% degli uomini (con un’eta’ media di 79 anni) e il 30% delle donne (con un’eta’ media di 84 anni”. Ma perche’ il Coronavirus colpisce piu’ gli uomini? “Si possono fare moltissime ipotesi- ha risposto Onder- ma la certezza non l’abbiamo”. Quanto ai giovani, muoiono “pochissimo: quelli deceduti sotto i 40 anni sono cinque, mentre quelli morti sotto i 50 anni sono 17, ma si tratta di persone che avevano tutte importanti patologie preesistenti- ha sottolineato l’esperto- come malattie cardiovascolari, diabetiche, obesita’ e patologie psichiatriche”. Sul perche’ una patologia psichiatrica puo’ incidere sull’aggravarsi delle condizioni di salute di una persona colpita da Coronavirus, Onder ha cosi’ risposto: “Una persona con patologia psichiatrica che vive da sola e che ha anche altre malattie, come per esempio l’obesita’ o il diabete, puo’ essere a rischio elevato dal punto di vista biologico cosi’ come una persona anziana”. (Cds/Dire)