«Sono vicino alla minore vittima dell’abuso e ai suoi cari e sdegnato con l’autore del vile e triste reato. E plaudente nei confronti dell’azione sinergica fra minore, famiglia, scuola, Carabinieri e Tribunale». Il Garante Metropolitano per l’Infanzia e l’Adolescenza Emanuele Mattia commenta così l’esecuzione da parte degli uomini del Comando Provinciale della Benemerita di una misura cautelare di arresti domiciliari emessa dal Tribunale nei confronti di un 55enne accusato di violenza sessuale aggravata su una minore.
«Oltre ad esprimere la sentita e doverosa solidarietà verso coloro non avrebbero dovuto subire una tale esperienza e a condannare colui che ha fatto passare ad una minore dei momenti drammatici che speriamo non lascino strascichi, testimonio soddisfazione per il virtuoso esempio di collaborazione fra cittadini ed istituzioni, cioè fra minore, famiglia, scuola, forze dell’ordine e magistratura. Infatti, il provvedimento è stato il culmine di un’indagine nata da una segnalazione ricevuta dal dirigente scolastico dell’istituto frequentato dalla minore, dopo che la stessa aveva confessato il proprio malessere al proprio insegnante di sostegno. Dalla segnalazione del preside ai Carabinieri si è arrivati alla custodia cautelare che ha messo fine a questo incubo» afferma il Garante.
«Questo è un modello di “best practice” di legame fiduciario fra cittadini ed istituzioni e di sinergia fra i primi e i secondi e fra quest’ultimi. Legame e sinergia che, insieme all’Ufficio che ho l’onore di guidare, ho sempre stimolato sin dal nostro insediamento a Palazzo Alvaro, all’insegna non solo del monitoraggio per quanto nelle nostre possibilità, ma anche della prevenzione attraverso un approccio rivolto alla sensibilizzazione sociale e culturale rispetto al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. In quest’ottica, ribadiamo il nostro impegno e rilanciamo prossime iniziative in aggiunta a quante già messe in campo tra le famiglie e le comunità scolastiche nell’evidenziare l’importanza dell’individuare o del raccogliere segnali di allarme tra i più piccoli» è la conclusione di Mattia.