E’ un grave errore immaginare di poter risolvere i problemi finanziari dell’ASP di Catanzaro attraverso il drastico ridimensionamento delle guardie mediche. Se sprechi ci sono vanno ricercati altrove, nelle tante articolazioni del complesso mondo della sanità, dove si annidano ancora sprechi e privilegi. La situazione determinata dall’insorgere del coronavirus dimostra chiaramente gli errori commessi nel corso degli anni dai vari governi che si sono alternati alla guida del Paese, che invece di potenziare un sistema sanitario fra i migliori al mondo, hanno ridotto le risorse finanziarie e bloccato le assunzioni. Oggi tutti riconoscono che la tutela della salute dei cittadini deve essere al primo posto negli impegni delle Istituzioni nazionali e locali. In Calabria poi dove non siamo nemmeno capaci di costruire gli ospedali finanziati da oltre un decennio fra cui anche quello di Catanzaro, al posto di qualificare e potenziare quanto già esiste, dobbiamo discutere quante guardie mediche sopprimere. Inoltre dobbiamo tener presente che il nostro territorio è composto per circa il 90% da collina e montagna. Per impedire l’ulteriore spopolamento dei Comuni situati in tali realtà, occorre garantire alle popolazioni un adeguato livello della qualità della vita. Sosteniamo l’iniziativa dei Sindaci e siamo d’accordo con loro nel non accettare alcuna trattativa volta a ridimensionare le guardie mediche. Ci rivolgiamo al Presidente della Regione Santelli, ai neo eletti Consiglieri Regionali, ai Parlamentari ed alle forze politiche, per chiedere il loro impegno in direzione dell’immediata revoca della delibera assunta dai commissari dell’ASP di Catanzaro.
UNCE (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani Delegazione della Calabria)
il Presidente – Vincenzo Mazzei