(DIRE – Notiziario settimanale Esteri) Roma, 13 Feb. – L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), fa sapere in una nota che sta intensificando la risposta nella provincia nord-orientale di Cabo Delgado, in Mozambico, dove il recente riacutizzarsi delle violenze ha costretto migliaia di persone a fuggire per mettersi in salvo. Sono almeno 100mila le persone attualmente sfollate in tutta la provincia. Nei mesi passati, come riferisce Unhcr, si e’ registrato un drastico aumento di aggressioni brutali perpetrate da gruppi armati, con le ultime settimane rivelatesi il periodo piu’ instabile dagli incidenti scoppiati nell’ottobre del 2017. In totale, nella provincia sono stati registrati almeno 28 attacchi dall’inizio dell’anno. Attualmente, risultano aggressioni commesse in nove dei sedici distretti di Cabo Delgado. La provincia e’ una delle aree meno sviluppate del Paese. Le violenze si stanno ora verificando anche nei distretti meridionali di Cabo Delgado, spingendo le persone a fuggire verso Pemba, il capoluogo della provincia. Uno degli incidenti piu’ recenti e’ avvenuto a soli 100 chilometri da Pemba. Gruppi armati hanno colpito in modo casuale i villaggi locali terrorizzando la popolazione. Le persone in fuga riferiscono di omicidi, mutilazioni, torture, case date alle fiamme, e coltivazioni ed esercizi commerciali distrutti. L’Unhcr ha raccolto testimonianze di decapitazioni, rapimenti e sparizioni di donne e bambini. Talvolta, gli aggressori avvertono la popolazionsfole locale comunicando luogo e ora in cui colpiranno, creando cosi’ il panico e spingendo le persone a fuggire in fretta e furia dai villaggi. La maggior parte si lascia tutto alle spalle, non avendo tempo di prendere effetti personali, cibo o documenti d’identita’. Al momento sono centinaia i villaggi dati alle fiamme o completamente abbandonati per la campagna a tutto campo di indiscriminato terrore condotta dagli aggressori. Anche le istituzioni governative sono state oggetto di attacchi. (Red/ Dire)