Un felino è diventato preda di un rapace: la scena agghiacciante ripresa dalle telecamere
La convivenza con la fauna selvatica non è solo problematica nella relazione con l’uomo. La prossimità con habitat naturali che accolgono diverse specie di animali può comportare un cambio di stile di vita. Si tratta di adattarsi all’ambiente e al territorio in cui si risiede. Dal mare alla montagna, le abitudini cambiano. Volpi, faine, lupi, alcuni rettili e molti altri esemplari selvatici sono pericolosi per gli animali domestici. Nelle campagne è infatti frequente che una volpe attacchi un gatto o cuccioli di cane. In alcune aree c’è chi deve fare i conti anche con i grandi rapaci che sono estremamente feroci e veloci. Dal 5 febbraio rimbalza sui social, un video agghiacciante condivisibile al link https://www.youtube.com/watch?v=UKIpZtSNEvw, che mostra l’attacco di un’aquila ad un gatto. Con un cellulare è stata ripresa tutta la dinamica dell’aggressione. Si vede chiaramente il modo in cui l’aquila riesce a catturare con i suoi arti un gatto. Il felino reagisce, ignaro del pericolo ma invano. L’attacco del rapace si è rivelato essere fatale, infatti poco distante dal luogo in cui è avvenuto è stata ritrovata la carcassa del gatto. La letteratura scientifica è piene di casi in cui aquile attaccano animali di ogni tipo, da piccole prede come conigli, per passare a prede più grandi come cervi e coyote, riportano New Scientist e Nature World News. Nel 2004 è stato addirittura registrato il caso di uno di questi rapaci che si è avventato su un cucciolo di orso. Quando cerca cibo, l’aquila non fa distinzioni tra la sua solita preda e un gatto. Tuttavia, poiché il gatto è di solito più pesante di un coniglio o di un topo, l’aquila non è in grado di volare via con esso. Lo uccide e lo mangia a terra. In generale, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia ai proprietari di gatti di non far uscire i cuccioli fino a quando non sono stati svezzati e hanno raggiunto una certa dimensione. Secondo le statistiche, la maggior parte dei gatti feriti ha meno di due anni.
CS Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”