I consiglieri comunali di maggioranza a Palazzo San Giorgio riflettono sull’indagine della Procura Antimafia reggina e della Squadra mobile

“Immaginiamo quanto possa essere stato difficile, ma la collaborazione delle imprese per la buona riuscita dell’operazione Helianthus rappresenta un grande passo per l’emancipazione del territorio dal giogo mafioso”. I consiglieri comunali di maggioranza a Palazzo San Giorgio riflettono sull’indagine della Procura Antimafia reggina e della Squadra mobile che ha colpito duramente boss e gregari della cosca Labate, attiva nella zona sud della città.

“Il viale Quinto e tutta l’area del Gebbione – hanno aggiunto – possono finalmente tornare a respirare aria di libertà. E se il lavoro degli inquirenti è ogni giorno sempre più prezioso, determinate è risultato l’apporto delle aziende vessate dal clan. Una ribellione che può e deve rappresentare uno spartiacque fra quello che è stato e ciò che sarà. Dunque, reagire si deve perché la ‘ndrangheta si può sconfiggere”. “Ciò che stanno facendo in questi anni gli uomini e le donne della Squadra Stato ribattezzata dal sindaco Squadra città – hanno continuato i consiglieri di maggioranza – è fondamentale per il riscatto del territorio e dell’intero Mezzogiorno. Magistrati, forze dell’ordine, amministratori pubblici, imprenditori valorosi, onesti e coraggiosi hanno formato una compagine capace di sovvertire il vecchio brocardo del ‘non ci sarà mai niente a Reggio’. Solo uniti possiamo farcela. Ognuno nel suo piccolo, ognuno per il ruolo che gli compete. Forza, determinazione e consapevolezza che il male della nostra terra potrà un giorno finire, dovranno spingerci a riflettere e reagire. Lo dobbiamo alla nostra città, a noi stessi e soprattutto ai nostri figli”.
“Dovremo fare tesoro – concludono gli esponenti della maggioranza guidata dal sindaco Falcomatà – della lezione arrivata dagli imprenditori che, grazie alle loro denunce, hanno profondamente inciso per l’arresto di quelle dinamiche deviate che uccidono la libera impresa e l’economia regolare. A testa alta e sguardo fiero dovremo affrontare la ‘ndrangheta e i mafiosi per quello che sono realmente: persone inutili che vogliono farci sprofondare nell’inutilità. Ma i reggini non sono più disposti a sopportare”.

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