Nella serata del 13 Novembre scorso un Dirigente di una importante Azienda che ha una Unità produttiva a Suzzara, mentre faceva rientro a Mantova presso la propria abitazione ubicata nel Centro cittadino, intorno alle ore 20.50, dopo aver parcheggiato l’automobile sulla pubblica via, veniva improvvisamente raggiunto alle spalle da due soggetti incappucciati che, senza profferire parola e senza cercare di rapinarlo del telefono cellulare che teneva in mano o dello zainetto che indossava, lo facevano oggetto di una violenta aggressione fisica, colpendolo ripetutamente con pugni al volto, facendolo quindi cadere a terra per poi proseguire nell’aggressione con calci in varie parti del corpo. Una volta terminata la “spedizione punitiva”, i due si davano alla fuga, sempre attenti a non pronunciare alcuna parola. La vittima, palesemente scossa per l’accaduto ed assai dolorante per le lesioni subite, nel dare l’allarme alla Sala Operativa della Questura riusciva solamente ad intravvedere i suoi due aggressori salire su un’auto di grossa cilindrata di colore scuro parcheggiata in fondo alla via, alla cui guida li attendeva un terzo individuo, il quale faceva immediatamente ripartire il mezzo con a bordo i due complici, facendo perdere le loro tracce.
In considerazione delle circostanze in cui si era verificata l’aggressione, la vittima non era stata in grado di vedere in volto i suoi assalitori, in modo da poterli eventualmente riconoscere, e nemmeno la targa del veicolo utilizzato per la fuga. Immediatamente intervenuto sul luogo della aggressione, un equipaggio della Squadra Volante provvedeva ad effettuare i primi accertamenti del caso e ad assumere la testimonianza della vittima – unica persona ad assistere all’episodio violento –, a diramare le ricerche dei fuggitivi nonché ad accompagnare la vittima stessa al Pronto Soccorso, ove le venivano riscontrate dai sanitari contusioni ed ecchimosi con prognosi di guarigione di giorni 15. Il giorno successivo la persona aggredita si recava quindi in Questura per sporgere formale denuncia nei confronti di ignoti. La D.I.G.O.S., incaricata delle indagini, dopo aver informato l’Autorità Giudiziaria provvedeva sin da subito a verificare le registrazioni delle telecamere presenti nelle vicinanze del luogo ove si era verificata l’aggressione, a procedere alla audizione di alcune persone informate sui fatti ritenute utili a chiarire i termini di quanto accaduto, nonché ad effettuare attività operative di natura tecnica. In breve tempo, gli investigatori riuscivano ad ottenere elementi inequivoci tali da poter circoscrivere le indagini nell’ambito dell’ambiente di lavoro della vittima: quest’ultima, infatti, all’interno dell’Azienda, riveste tra l’altro il ruolo di responsabile della gestione delle Ditte esterne che operano nel settore dell’indotto, fornendo nello specifico materiali e/o servizi a favore dell’impresa. E proprio nel contesto di tali rapporti, alla luce di quanto sin dal principio era emerso dalle indagini, si poteva trovare conferma all’ipotesi secondo cui la violenta aggressione fosse stata ideata e realizzata quale ritorsione nei confronti del Dirigente a causa del suo onesto e diligente operato.
Focalizzato il movente, la DIGOS era contestualmente stata in grado di individuare il modello del veicolo (una BMW X 5 scura) con cui i malviventi si erano dati alla fuga, quindi alla targa dello stesso ed, infine, al suo effettivo utilizzatore, che la aveva affittata lo stesso pomeriggio della aggressione presso una Azienda di autonoleggi di Mantova. Tale soggetto – 28enne foggiano domiciliato da tempo nella nostra Provincia, del quale la DIGOS ha potuto ricostruire tutti i movimenti nella giornata dell’aggressione, titolare di una Ditta che fornisce beni e servizi alla Azienda sotto il controllo e la verifica della vittima – pochi giorni prima della “spedizione punitiva” era stato destinatario di un formale richiamo da parte dell’aggredito per lavori mal eseguiti.
Sulla scorta degli elementi acquisiti il G.I.P. del Tribunale di Mantova, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso sabato scorso un Ordinanza Cautelare nei confronti dell’indagato (per i reati previsti dagli artt. 110, 582 comma 2 c.p. in relazione all’art. 577 n.3 e 4 c.p. : lesioni personali in concorso con altri, aggravate dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà per motivi abietti), che dispone il divieto di avvicinamento alla persona offesa nei luoghi abitualmente frequentati da quest’ultima (residenza, domicilio e dimora, attuali e futuri) ed al luogo di lavoro e, comunque di mantenersi, in ogni luogo, ad una distanza pari almeno a 200 metri, prescrivendo, altresì, di non comunicare mediante qualsiasi mezzo con la vittima. Sono attualmente in corso ulteriori indagini, sempre da parte della DIGOS, al fine di giungere quanto prima alla identificazione dei 2 complici dell’aggressore che hanno concorso nel reato.
fonte — https://questure.poliziadistato.it/Mantova/articolo/10225e3808465c034850538087