Reggio Calabria: sequestrata un’area di stoccaggio e discarica abusiva di automezzi e rifiuti speciali, una denuncia

I Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare Forestale (Nipaaf) del Gruppo di Reggio Calabria, hanno denunciato un soggetto, N.C. classe 1966, e sequestrato in località Ligonì di Pellaro della città capoluogo, una grande area illecitamente adibita a sfasciacarrozze, contenente oltre 50 automezzi ed un grande quantitativo di parti di ricambio e rottami di auto, il tutto ovviamente totalmente abusivo.

I militari di pattuglia nell’ambito dell’attività di controllo sugli illeciti ambientali, hanno notato una vasta area recintata con muri e chiusa da un cancello di ferro dal quale si intravedevano all’interno numerosi automezzi e rottami. Insospettiti procedevano alle verifiche di rito i cui risultati davano conferme ai sospetti. L’intera area, di circa 3.000 metri quadrati, risultava un terreno agricolo concesso in comodato d’uso al gestore N.C. (già noto alle forze dell’ordine) che, senza alcuna autorizzazione ed in dispregio a qualsiasi norma antiinquinamento, lo aveva trasformato in un’enorme deposito di automezzi, in gran parte allo stato di rottame e “cannibalizzati” con l’asportazione di ricambi e parti riutilizzabili.

Inevitabile quindi il sequestro dell’area ed il deferimento all’Autorità Giudiziaria del cinquantaquattrenne che dovrà rispondere del reato di “gestione di rifiuti senza autorizzazione”.

Grave risulta il danno all’ambiente poiché i fluidi lubrificanti e refrigeranti, i metalli pesanti e quant’altro contenuto nelle carcasse, possono aver contaminato il suolo e le acque, rendendo il terreno ormai inadatto alla coltivazione ed un possibile rischio sanitario per i residenti della zona.

E’ il contrasto ad ogni fonte di inquinamento ambientale, a questo stillicidio di perdite di terreno coltivabile, che i Carabinieri Forestali perseguono incessantemente nell’ambito dei controlli sugli illeciti in materia di rifiuti, chiedendo la collaborazione di tutti i cittadini che possono segnalare al 1515, numero di emergenza ambientale, ogni potenziale abuso.

Comunicato Stampa – Carabinieri

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