Il Ministero della Giustizia ha emanato un bando per l’assunzione di 616 operatori giudiziari, selezione mediante avviamento degli iscritti ai Centri per l’impiego e che discrimina totalmente i tirocinanti della giustizia in quanto è stato riservato loro solo il 3%. Il 31 Gennaio, quindi, i tirocinanti in scadenza di contratto non saranno più rinnovati e questa è di certo, una brutta batosta per chi in questi anni, ha fornito un prezioso contributo ai Tribunali e alle Corte d’Appello di Reggio Calabria e Palmi. E’ plausibile la rabbia e la delusione dei tanti praticanti che auspicavano finalmente una stabilizzazione e un concorso che tra le altre cose li penalizza notevolmente. Il gap del sistema burocratico sta nell’incapacità di non saper garantire ai figli di questa terra una continuità lavorativa creando “sistemi” occupazionali provvisori che non riconoscono col tempo le competenze e l’esperienza dei nostri professionisti. Il precariato è una atavica piaga sociale, una malattia congenita del sistema economico italiano che va assolutamente debellata. Gli amministratori non possono più permettere che a trionfare sia il precariato o la disoccupazione e devono lavorare insieme per dare certezze ai giovani consentendogli di rimanere nella propria terra. Il nostro Paese è una “Repubblica democratica fondata sul lavoro” parole alle quali non è stato mai dato il giusto peso, parole rigettate ed offese dai famosi “ladri di sogni” o “sfruttatori” di ogni categoria a tutte le latitudini. I tirocinanti della giustizia hanno il diritto di avere un futuro certo perché hanno contribuito in questi anni a far funzionare le macchine amministrative rendendo servizi impeccabili e svolgendo lo stesso lavoro dei colleghi con i contratti a tempo indeterminato, ma con stipendi inferiori e il costante alone di incertezza su cosa sarebbe accaduto da un anno all’altro. Basta alimentare speranze e bisogni, tenendo sempre sotto scacco un potenziale bacino elettorale vastissimo. Iniziamo a parlare di meno e fare di più per i tirocinanti, i disoccupati, i nostri lavoratori.
Nicola Paris
Candidato UDC al Consiglio regionale della Calabria