Nucleare. Enea: rifiuti in 20 siti, serve deposito, attesa sarà lunga

Dodaro: Evitare attuale frammentazione ma situazione sottocontrollo

(DIRE) Roma, 16 Gen. – Per quel che riguarda i rifiuti nucleari da attivita’ medicale e industriale e quelli derivanti dallo smantellamento delle centrali atomiche italiane, “oggi sono 20 i siti” dove “sono conservati”, e “fino alla realizzazione del deposito nazionale di superficie ci sara’ il problema di gestirli, che non e’ una criticita ma e’ un modo di fare non in linea con una buona tecnica”. Alessandro Dodaro, il direttore del dipartimento Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare ENEA e presidente Nucleco, lo dice in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, la ‘Ecomafie’. “Stiamo preparandoci a lunghi anni di assenza del deposito nazionale- spiega Dodaro rispondendo alle domande della commissione- sono partiti quest’anno i primi convogli che portano in Slovacchia grandi quantita’ di rifiuti nucleari trattati da incenerire, perche’ poi tornino ridotti a un centesimo del loro volume iniziale”. In Italia i rifiuti nucleari “non si inceneriscono perche’ non consentito dalla legge, per una volonta’ politica, ma in diversi altri Paesi invece si'”, aggiunge. Insomma, “stiamo cercando di sopperire noi all’assenza del deposito nazionale- prosegue- e riteniamo che per i prossimo 10-20 anni non ci saranno problemi, ma se parliamo di 50 anni non e’ accettabile”, mezzo secolo che e’ la durata garantiuta delle attuali soluzioni. Per quel che riguarda il deposito nazionale di superficie per i rifiuti nucleari, “che si mantengano i tempi previsti e’ improbabile, ma se si inizia non crediamo ci saranno problemi”, precisa Dodaro. Per realizzarlo “servono 6 anni” ma “se si procrastina” si arrivera’ molto piu in la’, “pero’ credo sara’ fatto molto prima” della scadenza dei 50 anni di tenuta dell’attuale soluzione, specifica l’esperto. Il deposito nazionale di superficie per i riifuti nucleari italiani “e’ necessario e va realizzato per collettare tutti rifiuti presenti sul territorio nazionale, evitando l’attuale frammentazione”, raccomanda Alessandro Dodaro, il direttore del dipartimento Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare ENEA e presidente Nucleco, lo dice in audizione alla Commissione ‘Ecomafie’. “Oggi sono 20 i siti dove” i rifiuti nucleari “sono conservati”, elenca Dodaro: “le centrali in decommissioning Sogin, gli impianti combustibile in decommissioning Sogin, i centri di ricerca Enea, Ispra e deposito Avogadro, impianti di operatori del servizio intergato in esercizio e un operatore del servizio integrato non piu’ in esercizio, il deposito Cemerad del quale Sogin e Nucleco si stanno occupando della messa in sicurezza”. Cio’ detto, “la capacita’ del deposito temporaneo e’ ancora di buon livello- conclude Dodaro- la maggior parte dei rifiuti e’ trattata e condizionata, e sono pronti per il trasferimento al deposito Nucleco”, la situazione “e’ sotto controllo”, ma non si perda altro tempo. (Ran/Dire)

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