Le scuse del sindaco di Riace forse possono servire a sopire le polemiche, ma di certo non risolvono il problema di un amministratore che non può e non deve cadere in errori di una gravità inaudita. Il primo cittadino jonico, il leghista Antonio Trifoli, rendendo pubblici l’indirizzo di casa e l’e-mail di Jasmine Cristallo, ha esposto pubblicamente una donna a rischi molto alti ed a pericoli che, immediatamente, si sono tradotti in insulti e minacce che alcuni, fra i sovranisti più esagitati, hanno rivolto all’attivista del movimento delle “sardine”.
Ecco, qualora servisse una conferma, questa è la riprova che noi Democratici metropolitani siamo profondamente diversi da sovranisti e leghisti che spingono il piede sull’acceleratore dell’odio pur di acquisire un briciolo di consenso. Pe noi non esistono nemici da abbattere a colpi di ruspa o di “like” su Facebook. Siamo convinti, infatti, che chi amministra la cosa pubblica debba riconoscere nel ruolo degli avversari uno stimolo per affermare la giustezza del proprio punto di vista.
Il comportamento del sindaco di Riace, uno dei sindaci che compongono la Città Metropolitana di Reggio Calabria, invece, è assolutamente da censurare perché mette a repentaglio l’incolumità e la tranquillità di chi espone un pensiero diverso dal proprio. Purtroppo, questo modo di fare politica travalica quella che potrebbe apparire l’azione di un bullo, trasformandosi, invece, in un’azione molto pericolosa. I cittadini meritano decisamente altro da chi li amministra. Chi riveste un ruolo pubblico ha responsabilità precise e rappresenta le necessità ed i bisogni di ognuno dei membri della propria comunità, anche di quelli che hanno una visione diversa della società e del modo di amministrare. Su questo aspetto non esistono deroghe. Comportamenti differenti, come la caduta di stile del sindaco Trifoli, soffiano sul fuoco dell’odio alimentando sentimenti di disprezzo che, in questo caso, colpiscono una giovane mamma che, in passato, è già stata oggetto di pesanti minacce che ne hanno coinvolto anche la piccola figlia.
A Jasmine Cristallo, alla quale va tutta la solidarietà del gruppo dei Democratici metropolitani, va il merito di aver risposto alla provocazione con un’eleganza che ne contraddistingue il piglio lucido e responsabile di chi ha tanto da insegnare non solo al primo cittadino di Riace, ma soprattutto a quanti si esercitano nel deprecabile gioco dell’istigazione all’odio.
Dunque, prendiamo le distanze da chi – il sindaco Antonio Trifoli – ricopre un ruolo istituzionale nel nostro Ente all’interno della Conferenza metropolitana. Pur essendo campione di “assenze”, è comunque parte integrante di un’Istituzione giovane nata per gestire e risollevare le sorti di un territorio che racchiude 97 Comuni. Come forza progressista e riformista, condanniamo il comportamento di Trifoli difendendo i valori di democrazia, tolleranza e solidarietà quali punti validanti della Città Metropolitana guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà. Il centro di Riace, abituato in passato ad essere preso quale modello di integrazione, socialità e rispetto delle diversità, oggi assurge agli onori delle cronache per il comportamento scellerato di un sindaco che pensa di poter gestire il Comune senza tener conto dei ruoli, dei compiti e delle responsabilità che dovrebbero rappresentare un faro nella propria azione di governo.
Gruppo Consiliare
Democratici Metropolitani