Il 28 Dicembre di 111 anni fa, la terra siculo-calabra tremò, devastando le città di Messina e Reggio. L’onda sismica si estese fino all’entroterra calabrese colpendo anche la cittadina di Seminara. Alle 5 meno dieci Seminara, per la seconda volta, veniva distrutta dopo il “Flagello” del 1783. La parte sud paese venne cancellata. Si contarono 143 morti e centinaia di feriti. Pertanto la comunità civile e religiosa, memore di quella data, ha partecipato alla processione della Madonna dei Poveri. Un corteo silenzioso, guidato dal nuovo Parroco Domenico Caruso, insieme ai Diaconi Rocco Giannetta, Francesco Restuccia, Rosario Carrozza e il Seminarista Enzo Attisano. Una serata pregna di “pietas” popolare per pregare e riflettere ricordando quelle vittime innocenti. Niente tamburi, niente banda musicale né fuochi d’artificio come avviene solitamente ogni 14 Agosto. Per la tradizionale festa, fulcro delle manifestazioni estive. Soltanto un’intensa devozione per la Madonna. Con il pensiero rivolto alle migliaia di fedeli messinesi che ogni anno giungono a Seminara per venerare la Madonna nera, usa sorta di gemellaggio religioso tra le due comunità che si trovarono unite nel culto della Vergine, una statua lignea scolpita nel 1150 e di recente splendidamente restaurata. Dopo aver percorso alcune strade cittadine a contatto con la gente per ricevere preghiere di ringraziamento e suppliche per un mondo migliore. Il fercolo della Madonna dei Poveri è rientrato nella Basilica dove Il Rettore Don Domenico Caruso, ha incoronato la Vergine Maria e il suo Bambino con una corona d’oro tempestata di pietre preziose per i 1010 anni della presenza della Madonna a Seminara. E’ seguita la funzione della Santa Messa concelebrata da Don Domenico Caruso e Don Vittorio Castagna.
Seminara. La processione della Madonna dei Poveri Ricordati i 143 morti del terremoto del 1908
Ph – Giuseppe Russo