I cognomi stranieri sui registri di classe sono sempre di più anche nella provincia di Reggio Calabria. Ci sono bambini nati qui inseriti dall’asilo e ragazzi arrivati in Italia già adolescenti, con il ricongiungimento delle famiglie. I dati sono in crescita di anno in anno in Calabria come nel resto dell’Italia. E il Rapporto annuale del Ministero del’Istruzione, diffuso in questi giorni, evidenzia come, per dimensioni assunte, costante crescita e diffusione sul territorio, la scuola multietnica sia divenuta ormai un elemento strutturale del nostro sistema scolastico. Infatti, le prime rilevazioni degli alunni non italiani nelle scuole solo nell’a.s.83/84 contavano 6.104 unità con incidenza irrisoria sulla popolazione scolastica (0,06%). In 35 anni gli alunni non italiani delle scuole statali e non sono aumentati passando a quasi 842.000. Nell’ultimo anno scolastico considerato (2017/18) si segnala, tuttavia, una crescita modesta rispetto all’anno precedente . Si tratta di un incremento di entità minima, successivo a un biennio di evidente rallentamento della crescita, al punto da far pensare che il livello raggiunto dalla presenza degli studenti stranieri sia ormai un dato pressoché stabile.
Ritmi vertiginosi a partire dagli anni ‘90
Nella prima metà degli anni ’90 il numero degli studenti stranieri cresce a ritmi di 5-6 mila unità l’anno arrivando a superare nel 1995/1996 le 50.000 unità. E’ tuttavia dalla seconda metà degli anni ’90 che l’afflusso degli studenti stranieri s’intensifica. L’esplosione della crisi nell’ex Iugoslavia e in Albania, la vicinanza dell’Italia alle aree di conflitto, l’espansionismo commerciale dell’est asiatico e la ricerca di condizioni di vita migliori per le popolazioni del Nord-Africa, provocano grandi ondate di arrivi di popolazione adulta in cerca di opportunità e, quindi, di bambini, adolescenti e giovani in età scolare. Contribuiscono a far lievitare in misura consistente il flusso migratorio da un lato con i ricongiungimenti familiari (particolarmente dopo le regolarizzazioni del 1998 e‘99), dall’altro la costante crescita delle nascite in Italia di figli d’immigrati. In questi anni l’Italia è la prima destinazione sia per i migranti che fuggono via mare da aree di crisi (Nigeria, Somalia, Eritrea, Libia) sia per i tanti provenienti dall’Europa dell’Est, in particolare dalla Romania, che aumentano anche a seguito dell’adesione all’Unione Europea. Il Focus ministeriale evidenzia come gli alunni stranieri iscritti alle scuole primarie sono 307.818, nelle scuole dell’infanzia 165,115 , mentre gli studenti nella scuola secondaria di primo grado ammontano a 173.815 e nelle secondarie di secondo grado 194.171.Gli unici ordini con una crescita nelle iscrizioni sono la primaria e la secondaria di secondo grado.
La Calabria al sedicesimo posto
Ma guardiamo più da vicino il fenomeno curiosando tra i dati che riferiscono anche della situazione in Calabria e nella provincia di Reggio Calabria in particolare. La Lombardia è la regione italiana che ospita il maggior numero di alunni immigrati 213.153, seguita da Emilia Romagna,Toscana e Piemonte. Al 16° posto la Calabria. Negli ultimi anni si può, dunque, rilevare come la crescita, da lenta e graduale, quale era stata per oltre un decennio, è stata velocissima, se non tumultuosa, anche per effetto dei provvedimenti di regolarizzazione. La scolarizzazione di stranieri tenderà a consolidarsi . Gli alunni non italiani ora alla scuola materna ed elementare- le nuove leve scolastiche – rappresentano quasi i due terzi del totale di alunni stranieri. Il futuro inter-etnico siede già sui banchi di scuola. Ed anche sui banchi delle scuole calabresi e reggine.
La presenza degli alunni con cittadinanza non italiana in Calabria
Nelle scuole di ogni ordine e grado della regione calabrese, secondo l’ultimo report ministeriale 2017/2018, la presenza ammonta a 12.372 unità , di cui 2.160 nella scuola dell’infanzia, 3.827 nella scuola primaria, 2.550 nella scuola secondaria di I grado e 3.835 nella scuola secondaria superiore. La provincia di Reggio Calabria è tra le consorelle calabresi quella a maggior incidenza del fenomeno con 4.237 allievi,così distribuiti:773 nelle scuole d’infanzia,1.246 nella primaria,839 nella media,1.379 nelle superiori. Segue Cosenza con un totale di 4.063,di cui:652 infanzia,1.270 primaria,858 media e 1.283 superiori. Catanzaro con un totale di 2.215, di cui:407 infanzia,758 primaria,435 media e 615 superiori. Vibo Valentia con un totale di 952, di cui:163 infanzia,264 primaria, 193 media e 332 II grado. Infine Crotone con un totale di 915, di cui 165 infanzia, 289 primaria,225 media e 226 superiori. Tuttavia i valori attesi per l’anno in corso,rispetto al citato focus del Miur,danno un numero di presenza di minori stranieri nelle scuole della Calabria pari a 11.384,con una flessione di 988 unità. In Calabria è Reggio il comune più popolato scolasticamente da allievi stranieri che ammontano a 1.800 circa il 5,% sul totale della popolazione scolastica. In particolare nel Reggino, nell’anno scolastico 1998/99 , gli alunni stranieri erano 377; nel 1999/2000 : 486; nel 2001/2002 ,642; nel 2002/2003: 913; nel 2003/2004: 1.057; nel 2004/2005: 1.166; nel 2005/2006: 1.385 ; nel 2007/2008: 2.721; nel 2.009/2010: 3459; nel 2013/14: 4.158. Dunque, come si può ben vedere, un costante incremento.
Gli studenti stranieri nella scuola secondaria
Interessante anche la fotografia relativa alla tipologia di iscrizioni dei minori stranieri nelle scuole superiori calabresi. Sul totale di 3.835 allievi,1.104 hanno scelto i licei, 1.501 i tecnici e 1.230 i professionali. Nella provincia di Reggio i 1.379 iscritti sono così distribuiti: 436 licei, 606 tecnici e 337 professionali. Dei 332 allievi di Vibo 110 sono nei licei, 102 nei tecnici ,120 professionali. A Catanzaro sul totale dei 615, 161 hanno scelto i licei, 264 i tecnici , 190 i professionali. Ed infine 1.283 di Cosenza si distribuiscono tra i licei con 344 unità, i tecnici con 4475 e 492 nei professionali. I percorsi scelti dagli studenti stranieri evidenziano, in modo netto, l’incanalamento verso gli istituti tecnici e professionali che si verifica sin dal passaggio da un grado all’altro di istruzione secondaria. Tra gli elementi che incidono su queste scelte, il risultato conseguito alla licenza media appare determinante. Il confronto tra studenti italiani e studenti stranieri evidenzia comunque che le distanze rimangono notevoli. A livello nazionale, gli studenti italiani in ritardo nella frequenza scolastica è di circa il 10,5% contro il 32,9% degli studenti stranieri. Nei singoli ordini di scuola, la distanza a sfavore degli studenti stranieri nella percentuale dei ritardi è di 11 punti percentuali nella scuola primaria ,di 29 punti percentuali nella secondaria di I grado e di ben 59 punti percentuali nella secondaria di II grado . Nell’ambito della secondaria il ritardo si accumula soprattutto negli istituti professionali e tecnici.
Le nazioni più rappresentate
Sono quasi 200 le nazionalità diverse degli alunni presenti nelle scuole del Paese, una varietà di lingua, culture, etnie, razze. Lo stato estero più rappresentato in Italia è la Romania , seguito da Albania , Marocco , Repubblica popolare cinese, Filippine, India, Moldavia,Egitto,Ucraina, Pakistan e Tunisia. Sono in tutto 80 le cittadinanze rappresentate in Calabria. 6.846 allievi provengono dall’Europa, di cui UE 5.174. Dall’Africa 3414, dall’America 305, dall’Asia 1.798 , 9 dall’Oceania. Nel Reggino 2.044 Europa, di cui UE 1.575, Africa 1.244, America 78, 868 Asia, 3 Oceania. E così anche nelle rimanenti province la maggiore provenienza deriva dall’Europa e dall’Africa, tra queste primeggia quella romena e a seguire quella marocchina, filippina, moldava e indiana.
L’incidenza dei nati in Italia tra gli alunni con cittadinanza non italiana
Il segmento degli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia registra un progressivo aumento. Questa tipologia di alunni è portatrice di storie e bisogni educativi diversi da coloro che sono appena arrivati in Italia. Sono “studenti in attesa” della legge sulla cittadinanza bloccata in Parlamento. Si attende una legge, magari frutto di molte mediazioni, che dovrebbe coniugare le proposte dello ius soli con quelle dello ius culturae. Bene, se dovesse andare in porto la riforma ci sarebbero in Italia poco più di 531.417 ragazzi e ragazze che avrebbero in poco tempo i requisiti per diventare cittadini italiani. Nell’ultimo anno , questi studenti sono cresciuti molto c’è stato un incremento dall’a.s.2013-2014 di quasi 116 mila unità (+ 28% circa). Il report ministeriale riferisce che del totale dei minori stranieri presenti in Calabria pari al 4,3%,l’1,4% corrisponde a quelli nati in Italia. Che sono in tutto 4.121, così distribuiti 1.341 nelle scuole dell’infanzia, 1.84 nella primaria, 622 nella scuola di primo grado, 354 nella scuola superiore. Nel Reggino si registra la presenza maggiore di minori stranieri nati in Italia : 1.475, seguono Cosenza con 1.144, Catanzaro con 897, Crotone con 330 e Vibo con 275.
Problemi aperti
Atteso che anche per i nati in Italia la scuola per l’infanzia è decisiva per una familiarizzazione con la lingua italiana parlata attraverso lo scambio continuativo fra pari e nell’ottica del conseguimento dell’obiettivo fissati dal Consiglio d’Europa di raggiungere entro il 2020 la partecipazione all’istruzione pre-primaria di almeno il 95% dei bambini fra i 4 anni e l’inizio dell’istruzione primaria obbligatoria, è necessario e urgente assicurare agli insegnanti del settore una apposita formazione in pedagogia e didattica della lingua parlata che tenga conto del multilinguismo presente nelle scuole e dell’importanza di uno sviluppo del bilinguismo. I due nodi principali da affrontare sono senza dubbio l’elevata incidenza nelle classi e i problemi linguistico – comunicativi. Ad un aumento del numero di stranieri nelle classi corrisponde una maggiore problematicità della gestione. Quasi il 62% degli insegnanti italiani chiede il potenziamento della lingua italiana e consiglia il ricorso ai mediatori culturali. Gli insegnanti, inoltre, non si sentono adeguatamente sostenuti dalle istituzioni nel lavoro che svolgono. Gran parte di loro si sente poco sostenuto dalle istituzioni scolastiche, sia a livello centrale sia a livello territoriale. Anche gli enti locali, come Comune e Provincia,non sono percepiti come sensibili alle difficoltà che gli insegnanti incontrano nella gestione delle classi con ragazzi stranieri. Necessitano i mediatori linguistici e culturali per le attività curriculari ed extrascolastiche.
Resta il problema dei diritti di cittadinanza
La scuola deve essere il luogo in cui ciascun allievo abbia il diritto di sentirsi uguale agli altri e quello di trovarvi l’aiuto necessario a costruire la propria diversità. La non cittadinanza mina alla base il percorso educativo e noi crediamo sia giunto il momento che tutti gli scolari del nostro Paese abbiano gli stessi diritti e possano stare nelle nostre classi da uguali,in altre parole che lo ius soli e/o lo ius culturae trovino ascolto in questa legislatura.
Prof. Guido Leone
già Ispettore tecnico USR Calabria