Pubblico in visibilio per il concerto di Fondazione Giuseppe Marino e PlayMusic Festival per l’Hospice Via delle Stelle
La profondità di un messaggio di Unità e Pace e la Gioia di una musica capace di veicolarlo nel mondo. L’emozione di un talento e la forza della missione che pone tale talento al servizio di una preghiera universale. Il teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria è stato così scrigno di una magia unica e incontenibile in occasione del Pastor Ron Gospel Show, evento patrocinato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Pubblico in visibilio in occasione del concerto di beneficenza che ogni anno la fondazione Giuseppe Marino promuove il 26 dicembre, in questa occasione in collaborazione con il PlayMusic Festival, per ricordare l’uomo e il professionista che è stato Giuseppe Marino, coniugando lo spirito di festa con l’impegno per il prossimo e la solidarietà. La fondazione presieduta da Antonio Marino, quest’anno ha devoluto l’incasso della serata all’hospice Via delle Stelle di Reggio Calabria, riconoscendo a questa struttura un ruolo fondamentale nell’assistenza e nella cura prestate alla comunità, nonostante le difficoltà economiche.
“Ringraziamo la città di Reggio Calabria per la presenza significativa che anche quest’anno non ha fatto mancare in occasione dell’appuntamento con la solidarietà, al quale la fondazione intitolata a mio padre e la mia famiglia tengono particolarmente. Grazie al cuore di Reggio Calabria, il teatro Cilea così gremito ha regalato l’immagine di una Città concretamente impegnata per il prossimo. In questa occasione, in cui la Fondazione torna a proporre il Gospel per contribuire ad un clima di festa e comunione di spirito, teniamo anche a ringraziare un’amica, l’attrice Daniela Marra, una nostra conterranea talentuosa che con generosità si è sempre spesa per le iniziative culturali che la Fondazione propone alla cittadinanza”, ha evidenziato Antonio Marino, presidente della fondazione Giuseppe Marino. La serata si è dunque aperta con la consegna a Daniela Marra di un omaggio alla sua calabresità. La Fondazione le ha fatto dono di una Jennacca, collana pregiata realizzata dalla bottega del maestro Orafo di San Giovanni in Fiore, GiovamBattista Spadafora. “Sono davvero onorata di aver contribuito alle pregevoli manifestazioni che la Fondazione promuove nella città dove sono nata e cresciuta e alla quale resterò sempre legata”, ha sottolineato Daniela Marra.
“Ringraziamo la fondazione Giuseppe Marino per la sua attenzione. E’ particolarmente bello vedere il teatro Cilea così pieno. Sentiamo costantemente vicina la cittadinanza e questo per noi rappresenta un monito e uno stimolo per andare avanti, nonostante i periodi difficili. Abbiamo raggiunto un accordo con l’Asp che ha accolto la nostra proposta di congelare il debito presunto e di corrispondere quanto dovuto per il 2019. Nel segno di questa disponibilità e del sostegno che continuiamo a ricevere dalla Città, ci apprestiamo ad affrontare un nuovo anno con fiducia e sempre al servizio del territorio”, ha sottolineato il presidente della fondazione Via delle Stelle di Reggio Calabria, Vincenzo Trapani Lombardo.
Quest’anno la fruttuosa collaborazione con il PlayMusic Festival, con la direzione artistica di Alessio Laganà, ha condotto da Cleveland sulla riva calabrese dello Stretto, un poliedrico e trascinante Ronald Hubbard con la sua straordinaria band di cantanti, Myisha Godfrey, Stacey Wallace e Demetrius Durham, e di musicisti, Lacretia Bolden alla batteria, James Penn al basso e Bryant Cross alle tastiere. Una combinazione che ha entusiasmato ed emozionato il pubblico reggino in un gremito teatro Cilea. “Un tripudio di gioia e divertimento che non ha solo intrattenuto il pubblico ma lo ha anche emozionato e trasportato in una dimensione di grande interiorità come solo il Gospel è in grado di fare. Siamo soliti organizzare tanti concerti jazz, soul con artisti internazionali e non è certo così frequente vedere il teatro Cilea così gremito e soprattutto assistere ad un tale livello di coinvolgimento intenso e totale del pubblico. La musica, la solidarietà e la professionalità hanno vinto. Siamo particolarmente lieti di questo successo per la città di Reggio Calabria, frutto della collaborazione con la fondazione Giuseppe Marino”, ha dichiarato Alessio Laganà, direttore di Play Music Festival.
Echi di storie lontane divenute nel tempo note e parole capaci di rigenerare legami e mettere in luce l’appartenenza di ciascuno, senza distinzione alcuna, all’unica grande famiglia dell’Umanità. “In ogni angolo del mondo, l’Umanità è costantemente minacciata da ingiustizie, diseguaglianze, discriminazioni. Anche in questo momento. Siamo tempestati da brutte notizie ma qui a Reggio Calabria, in occasione di questo concerto Gospel, portiamo la buona notizia: Dio è con noi”, ha sottolineato Ronald Isaac Hubbard durante il concerto. “Parlando al telefono con il più piccolo dei miei quattro figli, triste di trascorrere il Natale senza di me, ho spiegato che in realtà, viaggiando verso la Calabria per questo concerto, stavo riunendo la famiglia americana con quella italiana”, ha dichiarato ancora Ronald Isaac Hubbard.
Una speranza profonda e autentica costituisce il cuore pulsante della musica Gospel, di ispirazione religiosa, nata nei campi di lavoro negli Stati Uniti, in cui gli schiavi raccoglievano il cotone, dalla sublimazione di quella fatica in un canto corale di libertà, e poi animata nelle chiese cristiane afroamericane, e non soltanto. Oggi il Gospel è un genere acclamato e apprezzato in tutto il mondo, capace di unire e smarginare ogni confine, per generare legami e armonia.
Un connubio perfettamente riuscito tra musica e solidarietà, dunque, quello suggellato da questo intenso concerto, melodico ed energico in un’alternanza di note, canti e coreografie che ha profondamente affascinato il pubblico, lasciatosi letteralmente trascinare da Pastor Ron e dalla sua talentuosa band. Dinamici e appassionanti, sul palcoscenico e in mezzo al pubblico, gli artisti hanno dato anima, voce e forma a brani tradizionali – Kum Ba Ya, Soon I Will Be Done, Lord I Want To Be A Christian, Nobody Knows, Ain’t Gonna Let Nobody – e d’autore – Tuna Bari, Can You Hear Me Calling You, Run To Jesus e Church Medly di Ron Isaac Hubbard e i brani What Kind of Man Is This, I just want to see Jesus-Take Me Back e How Excellent, scritti rispettivamente con James Cleveland, Andre Crouch e Richard Smallwood – e poi ancora dal migliore repertorio Lean on Him di Bill Whithers, You Can Depend On Me di Andre Crouch, He Has Brought Us di Delores Campbell, If I ain’t got you di Alicia Keys, God is On Our Side e The Blood di Andre Crouch, Total Praise di Richard Smallwood, Sign Sealed di Stevie Wonder, I Love Him di Shirley Caesar.
A concludere la serata, scroscianti applausi, degni delle indimenticabili occasioni, e un gran finale di forte coinvolgimento e notevole impatto emotivo, affidato al brano Great Things scritto da Ron Isaac Hubbard e agli intramontabili come Imagine e Happy Days.
Ph. Marco Costantino