Bari. Operazione “Gran Bazar”. 13 Ordini di carcerazione

Comando Provinciale di Bari – Trani (Bt), 17/12/2019 13:49
Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito 13 ordini di carcerazione, nei confronti di altrettanti soggetti condannati – in via definitiva – per il delitto di associazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope, aggravata dal numero delle persone e dalla disponibilità di armi.
I destinatari dei provvedimenti di carcerazione in questione, il 16 marzo 2016, furono destinatari di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Bari, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Dott. G.M., all’esito di complesse indagini svolte, al tempo, dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Trani, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Gran Bazar”. Quelle investigazioni consentirono di documentare l’operatività di una ramificata organizzazione criminale, attiva nel comune di Bisceglie, ma con propri referenti nei comuni limitrofi, che attraverso una rete di pusher era in grado di alimentare, con continuità, talune piazze di spaccio, rifornendole di cocaina, hashish, marijuana ed eroina.
La pericolosità dell’associazione risultò ancor più marcata, per l’accertata disponibilità di armi e munizioni (acquistate anche on-demand, con estrema facilità ed a prezzi contenuti), da parte di capi e gregari del sodalizio. Il quadro probatorio delineato nel 2016 è stato confermato nelle varie fasi di giudizio e le sentenze di condanna sono divenute definitive a seguito di pronunzia della Corte di Cassazione. In totale sono stati comminati 98 anni di carcere alle persone imputate. Cinque di esse erano già ristrette nelle strutture penitenziarie di Siracusa, Roma, Taranto, Lecce e Melfi, ove continueranno a scontare la pena.
L’operazione di stamane ha visto coinvolti circa 60 Carabinieri del Comando Provinciale di Bari che si sono avvalsi di unità cinofile effettuando perquisizioni domiciliari nei confronti degli arrestati. Emblematica è la conversazione captata dai militari dell’Arma durante uno spostamento in auto ed intrattenuta da uno dei membri con il proprio figlio sedicenne. Da “buon” padre di famiglia, l’uomo illustrava la sua collocazione all’interno dell’associazione per delinquere, augurando al giovane di acquisire presto il know-how e l’adeguato spessore criminale per potersi affiliare. Incalzato dalle domande del giovane, l’uomo spiegava tutti i livelli di prestigio all’interno dell’associazione. I gradi, dal primo, il più basso, ottenuto successivamente all’affiliazione, sono in tutto sette: “picciotto”, “camorrista”, “sgarro”, “santo”, “vangelo”, “crimine” ed infine “medaglione”, detto anche “carica completa”. Durante le indagini, condotte a cavallo tra il 2014 ed il 2015, i Carabinieri  hanno arrestato 7 persone in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per violazione della normativa in materia di detenzione di armi e munizioni, nonché per altri reati contro il patrimonio. In totale vennero sequestrate oltre 250 dosi di cocaina, quasi mille dosi di hashish, alcuni chili di marijuana e diverse dosi di eroina, nonché una pistola e 50 cartucce e denaro in contanti, ritenuto provento dell’attività illecita.

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