Non vogliono più rimanere nell’attuale situazione di abbandono i migranti che sono scesi, pare molti arrivassero dal circondario della Piana di Gioia Tauro, a manifestare a Reggio Calabria di fronte al Palazzo della Prefettura nella centralissima Piazza Italia. Gli extracomunitari hanno chiesto a gran voce il rispetto dei loro diritti, una situazione di vita migliore, la regolarizzazione della loro posizione con lo stato italiano e documenti con i quali potersi spostare liberamente. Dopo l’incontro della loro delegazione degli extracomunitari con il Prefetto, non contenti del risultato si sono spostati sul Lungomare Falcomatà dove hanno ostacolato la circolazione dei veicoli fino all’intervento delle forze dell’ordine che li hanno invitati ad abbandonare la carreggiata ormai colma di automobili. Ed è stato in questo momento che si sono vissuti piccoli momenti di tensione tra i migranti e gli agenti della Polizia di Stato che indossavano l’attrezzatura antisommossa. Nervosismo gestito al meglio dagli uomini della Questura che hanno evitato il degenerare della situazione e riportato alla calma i manifestanti. Questi ultimi sono ovviamente strumentalizzati da chi non spiega loro i limbo giuridico del quale entrano a far parte nel momento in cui sbarcano in Italia senza lo status riconosciuto di profugo o perseguitato politico. I normali migranti spesso privi di documenti sono “vittime” di lungaggini burocratiche per l’accertamento della nazionalità ed il successivo rimpatrio laddove i rapporti internazionali o bilaterali lo consentono. Una situazione che a loro non viene spiegata sia nel momento della partenza da parte dei trafficanti senza scrupoli che in quello del “salvataggio”. Il business legale ed illegale mosso dagli arrivi e dalla permanenza sul territorio degli extracomunitari, in special modo africani, si nutre di ignoranza e falso buonismo. L’attuale Governo ha indirettamente, con delle scelte di indirizzo politico alquanto discutibili, riattivato i canali degli arrivi di clandestini illudendosi di un aiuto dell’Unione Europea promesso a Malta ma mai mantenuto!