“Se ogni cittadino decidesse di percorrere una attenta ricognizione sulle strade del territorio cittadino, come atto di amore verso lo stesso in cui vi abita e per comprendere il reale livello delle manutenzioni (in)esistenti, da Catona – Salice – Rosalì fino a Bocale II°, passando per le varie frazioni di Gallico, Diminniti, Sambatello, Archi, Modena-Ciccarello, S. Sperato, per l’intera zona alta della città come ad esempio via Trabocchetto I-II-III e via Villini Svizzeri, fino alla vasta periferia di Ravagnese, Gallina e Pellaro, documenterebbe uno stato di precarietà assoluta.
Con una costante: il tentativo, sporadico e non sempre adeguato, di coprire le voragini delle strade litoranee, dimenticando quasi tutte le altre popolose frazioni, ove si pensi che solo a Pellaro se ne contano ben 36 tutte abbandonate a loro stesse”.
E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, Consigliere Comunale di Forza Italia da sempre attento ad evidenziare le criticità della manutenzione ordinaria presente in tutti i quartieri cittadini.
“Infatti, a fronte del resoconto che nei giorni scorsi si è offerto riguardo all’interruzione della principale arteria di via Macellari Inferiore che collega in direzione mare monti l’abitato di Pellaro alle frazioni limitrofe, altro paesaggio lunare che si aggiunge è quello di Via Vico Bolani I^ presso la frazione San Giovanni di Pellaro, con crateri ovunque disseminati e disservizi idrico-fognari che prevalgono su una sede stradale molto più simile ad una mulattiera che ad una strada tipicamente intesa”, continua Pasquale Imbalzano.
“Poiché non è più possibile attendere i futuristici e sempre ipotetici investimenti, periodicamente annunciati, allora siamo costretti a rammentare che non basta coprire le voragini di alcune delle vie centrali delle nostre ex Circoscrizioni, ignorando, con manifesto strabismo e/o disinteresse che, quasi ovunque, le strade comunali di accesso sono impietosamente devastate e impercorribili talvolta anche a piedi”, aggiunge il Consigliere Comunale.
“L’appello che rivolgiamo a tecnici e consiglieri delegati, ben consci che non sempre si conosce questa vasta periferia, è di capovolgere il metodo di lavoro fin qui utilizzato con criteri poco comprensibili, partendo dal presupposto che da subito occorre privilegiare quelle parti della città fin qui sistematicamente ignorate, facendo dimenticare che a Reggio esistono anche le periferie delle periferie, che non possono continuare a scontare, sotto il profilo igienico e della sicurezza stradale, carenze che i cittadini reggini non possono più tollerare”, conclude Pasquale Imbalzano.