Festival Miti Contemporanei: cerimonia del Premio Nosside e appuntamenti del primo Dicembre

Grande partecipazione per la cerimonia conclusiva del Premio mondiale di poesia Nosside, giunto alla 34a edizione, ed inserita all’interno del Festival Miti Contemporanei. Un intenso momento, quello ospitato ieri pomeriggio dal Museo Archeologico di Reggio Calabria. Il Premio, creato e presieduto dal Professore Paquale Amato, ancora una volta ha mostrato il suo carattere internazionale: quest’anno è stato assegnato ex aequo ad una lirica nell’antica lingua “quechua” degli Incas, del colombiano Fredy Chicangana, e ad una di un figlio di emigrati del Sud nato in Svizzera, Davide Rocco Colacrai. Tanti i Paesi, oltre l’Italia, da cui provengono le poesie che hanno partecipato al Premio e quelle che hanno ricevuto una menzione: dal Brasile alla Grecia, dalla Spagna al Messico, al Venezuela, all’Argentina, dalla Mongolia alle Filippine. E tante le lingue in cui le liriche sono state scritte, alcune delle quali sono risuonate proprio durante la cerimonia, come la lingua grika salentina o il dialetto reggino di Africo, il portoghese, il greco. Le poesie vincitrici e quelle che hanno ricevuto una menzione sono state, inoltre, proposte al pubblico in lingua italiana da Teresa Timpano, direttore artistico del Festival Miti Contemporanei, Filippo Gessi e Miryam Chilà, durante i diversi momenti della serata, coinvolgendo la platea attraverso le interpretazioni degli intensi versi, scandite anche da suggestivi accompagnamenti musicali.

Il premio Nosside, dunque, prosegue nel solco di un progetto ultratrentennale, che mira ad unire attraverso la cultura, attraverso l’arte. Un premio che si avvale del patrocinio Unesco e di una giuria internazionale, composta dal presidente Giuseppe Amoroso, affiancato dal vicepresidente Vincenzo Crupi, dalla segretaria Rosamaria Malafarina e dai membri Giuseppe Cardello (Italia), Rosalie Gallo (Brasile), Mariela Johnson Salfrán (Cuba), Patricia Peterle (Brasile), Angelo Rizzi (Francia), Antonio Rossi (Italia), Serena Stilo (Italia).

Dopo la cerimonia del Premio Nosside, il Festival Miti Contemporanei proseguirà domani, 1 dicembre, con altri due appuntamenti di grande rilievo: si inizia nel pomeriggio, con un evento inedito per Reggio, ovvero uno spettacolo in cui la danza si unisce alle opere d’arte, in uno scambio particolarissimo. Parliamo di “Reveals – L’albero dei sogni”, che il Balletto di Roma proporrà alla Pinacoteca (in tre turni, ore 17, ore 17,45 e ore 18,30).

La nuova produzione del Balletto di Roma, con la coreografia di Valerio Longo, la composizione musicale originale del maestro Riccardo Joshua Moretti e l’interpretazione dei danzatori Giulia Strambini e Paolo Barbonaglia, si inserisce nel più ampio progetto “Reveals”, avviato dalla compagnia romana nel 2016: un progetto che “porta la danza in luoghi non convenzionali ed extra-teatrali, come musei e spazi espositivi, dando vita a coreografie inedite ispirate ai luoghi, all’architettura e alle opere d’arte. I perimetri storici e artistici si trasformano nei nuovi palcoscenici della creatività e la danza diventa protagonista del dialogo con l’arte, la cultura e l’archeologia”.

Altro importante appuntamento quello delle ore 20, al Cine Teatro Metropolitano: protagonista uno degli attori e autori più innovativi ed interessanti della scena contemporanea, Manolo Muoio, che presenterà, in prima nazionale, “Ver sacrum – La crociata dei bambini”. Un testo – adattato, diretto ed interpretato da Manolo Muoio e prodotto da Zahir in collaborazione con Associazione Entropia Università della Calabria – ispirato all’opera narrativa di Marcel Schwoh: “un racconto per voce e immagini in sette quadri (e sette diversi punti di vista) della “Crociata dei Bambini””, una messa in scena in cui il mito incontra la cronaca ed in cui non può non entrare il parallelo con il tempo presente. Grande attesa, dunque, per questo spettacolo vincitore del bando per singolo artista proposto dal Festival.

“Miti contemporanei” si concluderà il 4 Dicembre, alle ore 21, al Teatro “Cilea”, con la prima regionale de “La Tempesta”, per la regia di Luca De Fusco e l’interpretazione di Eros Pagni.

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